Cosenza, buon lavoro di Goretti, ora c’è bisogno delle “ciliegine”

0

Goretti ha completato la prima parte del suo programma con tanti giovani di prospettiva e qualche chioccia, ora bisogna dare sostanza all’organico.

Siamo ormai giunti alla vigilia dell’esordio nel quarto campionato consecutivo di serie B, sicuramente quello più, oggettivamente, travagliato. Anche una settimana in più, a conti fatti, sarebbe stata determinante per presentarsi ad Ascoli con una rosa più completa, sebbene, come dicevamo nel precedente articolo, in una ventina di giorni è impossibile assemblare una squadra di serie B, specie se è un cantiere aperto. Lo stesso Zaffaroni, ieri in conferenza stampa, ad esplicita domanda, ha risposto che il Cosenza è indietro all’Ascoli ed alle altre di 40 allenamenti circa e di due o tre amichevoli. Parametri scontati, ma che è necessario mettere in chiaro sempre per capire il lavoro cui sarà chiamato il mister per recuperare condizione fisica ed equilibrio tattico, intesa tra i calciatori, cose che non si comprano al mercato la mattina. Come già scritto dopo la partita di Firenze, Zaffaroni è stato già in grado di organizzare, ancor in minor tempo, la partita di Coppa Italia, dando equilibrio tattico e soprattutto un forte spirito di abnegazione per la causa ad una dozzina di ragazzotti trovatisi per caso all’Artemio Franchi, il che fa sperare anche per la partita di Ascoli.

Da allora non è cambiato molto, siamo sempre in emergenza assoluta, però sono arrivati altri cinque elementi: due di categoria, come Vaisanen e Carraro e due giovanotti di belle speranze come Sy e Caso e l’ultimo Vallocchia. C’è una settimana in più di lavoro nelle gambe e qualche ora in più di allenamento per assimilare i dettami del mister.

Ad oggi l’organico quindi conta 20 elementi, un numero importante vista la situazione, se non fosse comprensivo di due infortunati di lungo corso: Bittante e Gerbo; uno squalificato: Tiritiello, più Maresca e Moreo.

Nello specifico, 2 portieri: Saracco e Matosevic; 5 centrali difensivi: Tiritiello, Rigione, Venturi, Minelli e Vaisanen, tutti di piede destro; 4 terzini/esterni, ragionando in ottica 3-5-2, Bittante e Corsi a destra, Panico e Sy a sinistra; tre mezze ali: Gerbo, Boultam e Vallocchia, due centrali: Carraro più Maresca; 4 attaccanti: due centravanti: Gori e Moreo, due seconde punte: Sueva e Caso.

 

Tenuto conto che la composizione delle liste prevede la presenza di 18 giocatori OVER (nati fino 31 dicembre 1997), due giocatori bandiera (tesserati per 4 stagioni consecutive con la stessa squadra) e under illimitati (under 23), l’organico del Cosenza è ad oggi composto da: 10 OVER: Matosevic, Bittante, Rigione, Tiritiello, Vaisanen, Gerbo, Moreo, Vallocchia più i due calciatori bandiera (Saracco e Corsi) e 10 UNDER: Minelli, Panico, Sy, Venturi, Boultam, Carraro, Caso e Gori, più Sueva e Maresca.

Degli 11 nuovi arrivati, ben 8 sono under (Carraro è under per soli 9 giorni) benché solo 2 sono di proprietà: Panico e Venturi, e Boultam è un prestito con diritto di opzione e contropzione, gli altri 5 sono prestiti secchi. Dei nuovi over, Rigione, Vaisanen e Vallocchia sono a titolo definitivo.

Marco Carraro

 

A conti fatti si potrebbero tesserare altri 10 over, ma tenuto conto che Goretti vorrebbe un organico di una ventina di elementi più qualche giovane, è da ritenere che all’appello manchino 3-4 elementi di spessore tecnico: sempre un portiere di esperienza, un altro centrocampista ed il bomber.

La difesa è praticamente completata, mancherebbe un giovane di piede sinistro ed il portiere di esperienza; gli esterni pure, anche se non sarebbe da disdegnare un Casasola, giusto per dare un esempio; a centrocampo mancherebbe l’elemento di spessore; in avanti, il bomber ed una seconda punta di esperienza.

Per completare le coppie servirebbero quindi in tutto 5 elementi ed una ciliegina sugli esterni, che dovrebbero arrivare nella settimana entrante, prima di Brescia. Il Bomber magari sarà il colpo sul gong finale. Difficile che arrivino bomber dagli ingaggi importanti, oltre i 400 mila euro per intenderci (per arrivare ai Falcinelli, Djuric, Riviere, serve una compartecipazione delle società detentrici del cartellino e questo può verificarsi solo se saranno un “peso” per i loro organici).

Alla fine potremmo giudicare, i giudizi espressi oggi sono parziali, non solo nei confronti del Cosenza, ma di tutte le squadre che ancora cercano di addobbare al meglio la torta.

Rispetto agli altri anni qualche passo in più e diverso è stato fatto, al momento il Cosenza ha 13 giocatori di proprietà, ma ben sei di prossima scadenza (giugno 2022), bisogna incrementare questa pattuglia per assicurare un futuro meno denso di incertezze e continui rivoluzionamenti dell’organico. C’è da augurarsi che i prossimi ingaggi no solo siano di spessore, ma anche di proprietà.

 

 

Articolo precedenteSanasi Sy è un nuovo lupo rossoblù
Articolo successivoCrotone, gli squali cominciano la propria stagione contro il Como
Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

Rispondi