Cosenza, tanto impegno, ma non basta

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I giovanotti di Zaffaroni hanno fornito una prestazione gagliarda ad Ascoli, Florenzi su tutti, ma è lampante che c’è bisogno di qualità…

Ala fine siamo anche a rammaricarci per il pari sfuggito. Diciamo la verità, vista la situazione, con calciatori arrivati appena 24 ore prima, in pochissimi credevano in un risultato positivo, forse solo Goretti e Guarascio avevano ipotizzato una vittoria al Del Duca. Però siamo rimasti tutti, o quasi, soddisfatti della prestazione sagace della squadra, che ha dimostrato di continuare nel suo percorso di crescita iniziato a Firenze. Una settimana di lavoro e cinque elementi in più in rosa ed un avversario sicuramente meno forte, tecnicamente, della Fiorentina, hanno messo in mostra i passi avanti fatti dai rossoblù. È pleonastico ripetere che tanto lavoro ancora c’è da fare, sia dal punto di vista di irrobustimento della rosa e sia dal punto di vista fisico, tecnico e tattico.

Cominciamo dai lati positivi: la difesa, con l’innesto di Rigione e Vaisanen è apparsa molto più sicura rispetto a Firenze, addirittura abbiamo assistito a dei fraseggi dal basso per iniziare l’azione. Non abbiamo subito danni dai calci piazzati e questa è una notizia visto che l’anno scorso si poteva parlare di vera e propria piaga. Non ci fosse stata quella distrazione sul gol di Bidaoui, portiere compreso, sarebbe stata una prestazione perfetta.

A centrocampo abbiamo registrato due piacevolissime sorprese: in primis Florenzi e poi Sy. Prova di carattere e tecnica di ambedue, tra i pochi a riuscire a tenere e portare palla con disinvoltura. Hanno da mettere fiato invece sia Carraro che Boultam. Sono apparsi entrambe in affanno, benché il primo ha fatto un lavoro egregio di copertura su Fabbrini. Note positive anche per Vallocchia, preceduto da referenze positive, ha confermato, in quei pochi minuti che ha potuto essere in campo, di essere una “zicca” che serviva all’organico rossoblù

In avanti le note dolenti, non tanto per la prestazione specifica di Gori e Sueva, ma proprio perché ancora la squadra non è in grado di proporre gioco e soluzioni offensive che possano mettere, qualsiasi attaccante, in grado di rendersi pericoloso. Abbiamo visto solo qualche sprazzo di idea e questo non può che andare a favore del lavoro svolto da Zaffaroni.

Come a Firenze, abbiamo visto una grande sagacia tattica: consolidato 3-5-2, con linee dei reparti ben strette e serrate centralmente, meno sull’esterno. Nel primo tempo si è cercato di bloccare la partita sullo zero a zero; poi, una volta in svantaggio, i lupi si sono fatti coraggio e proprio nella ripresa abbiamo visto le cosine migliori. Niente di strabiliante, ma tanto da mettere in mostra il lavoro dell’allenatore. Lavoro che andrà supportato con l’inserimento di quei 5/6 calciatori di esperienza che possano prendere per mano una squadra di giovani.

Ed andiamo alle note dolenti. È evidente che l’attuale non è una squadra proponibile a livello di serie B, servono giocatori di personalità ed elevata tecnica nei punti nevralgici: un portiere in grado di guidare la difesa; un centrocampista ed un esterno; due punte, di cui un bomber.

Dai rumors societari questi non arriveranno prestissimo o non tutti ed il bomber, molto probabilmente sarà straniero.

In sostanza, è immaginabile che non appena la condizione atletica sarà accettabile sarà un Cosenza tutta corsa e pressing che cercherà di rubare palla e ribaltare immediatamente l’azione, ma serve anche qualità in serie B perché altrimenti la palla non la riesci a gestire. La squadra è ancora a trazione posteriore mentre dovrà essere in grado di supportare le punte con l’inserimento continuo di esterni e mezze ali in modo da fare densità in area avversaria. Ovviamente per generare questi meccanismi ci vuole tempo ed il Cosenza ne ha poco.

È evidente che se non si vuole creare l’ennesima incompiuta e vanificare tutto il lavoro fatto da Zaffaroni e Goretti, bisogna portare a Cosenza elementi di spessore tecnico e caratteriale elevato oltre che per competere con squadre già molto più attrezzate del Cosenza, ma anche per recuperare il gap con cui si è partiti anche in questa stagione.

Le immagini sono tratte dalla gallery del Cosenza Calcio 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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