La natura della pioggia

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La natura della pioggia ? sempre la stessa: eppure fa crescere rose nel giardino e spine nel pantano.

? l?ottantesimo minuto di Cosenza-Lecce e Tutino sta per impattare un cross dalla destra: il tempo d?inserimento ? perfetto, la battuta ? un po? sporca, ma tanto basta per far esplodere il San Vito-Marulla. Sembra essere il preludio di una rimonta epica, diventer? invece un?altra voce alla gi? lunga lista delle occasioni mancate.
Il Cosenza ha dovuto lottare sin dall?inizio contro i pronostici di una retrocessione data quasi per certa: l?aver confermato in blocco gran parte della formazione salita dalla Serie C ha fatto storcere il naso a molti tifosi, ed ha relegato la squadra nelle zone calde delle proiezioni degli addetti ai lavori. Ad oggi la classifica sta confermando queste sensazioni: sedicesimo posto, meno di un gol segnato a partita, pi? di un gol subito a partita.

Eppure, a raccontare il calcio solo attraverso i freddi numeri si cadrebbe in errore, rischiando di ridurlo ad una mera enumerazione statistica: il tambureggiante assedio rossoblu, una volta ritrovata la bussola contro i leccesi, non lascia traccia in classifica, ma accresce nei tifosi quel senso di positivit?, gi? nato dopo le prestazioni contro Pescara, Foggia, Perugia, Carpi, che anche la squadra riesce a respirare, trasformando in energia la spinta del Marulla.

Ci? che aumenta per?, dopo partite cosi, ? anche il rimpianto. Una delle massime pi? utilizzate negli sport di squadra recita ?si vince insieme, si perde insieme?: eppure, iniziano ad esser tanti i punti lasciati per strada a causa di imprecisioni dell?estremo difensore di turno, dai possibili tre punti con Pescara e Carpi, alle sconfitte con Brescia e Lecce. Lungi da me voler condannare il Saracco uomo, ma sembra essere arrivato il momento di concedere al calciatore un riposo, prettamente psicologico, che gli consenta di ritrovare la tranquillit? perduta.
Al ritorno dalla pausa per le nazionali, infatti, sar? necessario un cambio di marcia, perch? la classifica inizia ad allungarsi: la trasferta di Crotone prima, e la sfida con il Padova poi, rischiano di essere gi? crocevia fondamentali della stagione.

La sconfitta con il Lecce ha comunque lasciato alcuni spunti: da un punto di vista tattico, la difesa a 4 ? stata ormai assimilata bene dalla squadra, e rappresenta una validissima alternativa allo schieramento classico di Braglia; da un punto di vista delle scelte, la squadra non pu? prescindere da un centravanti vero, che abbassi le difese e consenta ai vari piccoletti di trovare lo spazio necessario al loro estro sulla trequarti, cosi come sar? difficile continuare a considerare Baez solo un rincalzo.

Altro dato da sottolineare ? la solidit? tattica del Cosenza: nessuno ha ancora messo sotto i Lupi da questo punto di vista, frutto non solo un?ottima preparazione prepartita, ma anche della grande capacit? di Braglia di leggere le dinamiche e modificarle in corsa, proprio come successo a met? primo tempo della sfida con i salentini.

E poi c’? Tutino, la cui storia d’amore con il popolo rossoblu non poteva interrompersi. Lui ha scelto Cosenza, e i cosentini hanno scelto lui quale simbolo di questa squadra: per capirlo, basta ascoltare con quanto amore e quanta passione il San Vito-Marulla risponda all’invocazione dello speaker dopo ogni suo gol.

D’altronde, la natura della pioggia ? sempre la stessa: eppure fa crescere rose nel giardino e spine nel pantano.
Non sono le avversit? a decretare i nostri risultati, dipende sempre tutto da noi.
E noi, di pioggia, ne stiamo prendendo tanta: ma, ne sono sicuro, il nostro ? un giardino pronto a fiorire. E sar? un tripudio rossoblu.

 

Illustrazione: Andrea Calogero?

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