La partita della Vergogna

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A Vicenza è successo l’inverosimile. Interpretazione del regolamento personalizzata del duo Maresca-Mariani.

Eppure pensavo di averle viste tutte da cinquant’anni a questa parte! Ma al peggio non c’è mai fine ed a decenni di torti subiti dal Cosenza si aggiungono le “perle” del duo Maresca-Mariani di giovedì sera al Menti. I due, ormai riconosciuti come la premiata ditta MA&MA – servizi a domicilio. Ce ne sarebbe da far ripetere la partita tanti sono stati gli errori tecnici che hanno finito per favorire, senza ombra di dubbio, la squadra della potente famiglia Rosso, ma il signor Maresca avrebbe dovuto fare il mea culpa in sede di referto e sarebbe stato più facile far passare il cammello per la cruna del famoso ago.

Una partita, tra l’altro, assolutamente controllata dai lupi, anzi, se c’era una squadra che aveva impensierito seriamente l’avversario questa era proprio la formazione di Bisoli, al netto delle assenze e delle condizioni precarie di tanti calciatori, debilitati dalla influenza. Florenzi, Situm, Carraro e Ndoy non sono partiti proprio per il Veneto, Gerbo era in panchina per onore di firma, altri come Palmiero reduci da un lungo stop. In sostanza mancava a Bisoli l’intero centrocampo, per di più Boultam si è infortunato nei primi cinque minuti della gara, anche se è stato egregiamente sostituito da Vallocchia. Nonostante ciò, i lupi hanno restituito una prestazione caparbia e grintosa, per alcuni tratti anche di qualità ed intensità ed avrebbero meritato anche il vantaggio che, a dir il vero, l’ottimo Caso si era procurato praticamente da solo.

Correva il 30°, quando De Maio gioca maldestramente la palla favorendo l’inserimento di Caso che si invola da solo verso Contini trafiggendolo senza riguardi! Rete convalidata, ma dopo 5 minuti scarsi annullata per presunto fuori gioco di rientro del calciatore rossoblù. Poi la ricostruzione di addetto al VAR e arbitro che, nonostante Caso fosse stato rimesso in gioco dallo stesso De Maio e distante almeno 2 metri dallo stesso, hanno ipotizzato invece una fantasiosa “induzione all’errore!”. Roba che neanche la mente fulgida di Massimo Troisi avrebbe mai potuto partorire.

Ma non finisce qui! Al minuto 87’ Bisoli cerca di sostituire Bittante, che aveva lamentato crampi, e uno stanco Larrivey (anche lui debilitato dalla influenza), ma il signor Maresca concede solo a Hristov di entrare in campo, facendo riprendere il gioco ed impedendo, di fatto, a Laura di entrare in campo, nonostante il quarto uomo stesse segnalando la sostituzione.

Al danno la beffa, perché alle vibranti e giustificate proteste di Chiodi, questo viene espulso. Vorremmo tanto sapere la lunga giustificazione che l’arbitro ha dato a Bisoli. Laura avrebbe potuto fare salire la squadra e magari cambiare le sorti della partita che, guarda caso, sono state compromesse proprio qualche secondo dopo con la rete di Maggio, anche questa viziata dalla presenza in campo, proprio durante lo svolgimento dell’azione, del DS del Vicenza Balzaretti.

Poi la chicca finale dello schiaffo di Maggio al malcapitato Vallocchia. Come si dice a Cosenza: “curnutu e mazziatu”, visto che è stato ammonito dal prode Maresca. Fosse stato Vallocchia a colpire Maggio, come minimo gli avrebbero dato un DASPO di almeno un anno.

Mi pare che non è successo più niente!! Anzi no, dimenticavo, l’altra barzelletta è uscita dal comunicato del giudice sportivo che, udite, udite, ha sanzionato il Cosenza Calcio per avere propri sostenitori lanciato bicchieri di carta sul terreno di gioco!! Vi prego, svegliatemi da questo incubo. Può arrivare a tanto la malafede di un arbitro, la persona che dovrebbe garantire l’imparzialità durante una partita di calcio. Degli oggetti lanciati dalla curva del Vicenza in direzione di Bittante, alla sua sostituzione, e ripresi dalle telecamere di Sky, invece nessun accenno. Tutto tollerato, al pari dei petardi della partita con il Lecce di cui non si è saputa più l’origine.

Insomma i soliti atteggiamenti, provocatori prima, inopportuni e sproporzionati poi, che condizionano l’esito della partita, a tutto favore di una società che, solitamente, per non dire sempre, è la più potente. Allo stesso modo il Cosenza dovette lasciare per strada punti pesantissimi nella partita con il Lecce ed a Ferrara, dove si sono distinti per la medesima direzione maldestra i signori Marinelli e Minelli.

A questo punto viene da pensare: se è tutto prestabilito, con la salvezza del Vicenza a scapito del Cosenza, si potrebbe fare anche a meno di giocare il ritorno, evitando altre amarezze ai tifosi rossoblù, ma anche ad un team di calciatori e tecnici che meriterebbe rispetto per il lavoro che profondono giornalmente sul campo. Anche i calciatori del Cosenza, la stessa società del Cosenza, meritano il medesimo rispetto di quella del Vicenza e pari trattamento da parte dell’arbitro di turno.

Il Cosenza ha i suoi difetti, non si troverebbe in questa situazione di classifica se non li avesse, ma ancora è una società di serie B al pari del Vicenza e merita la medesima stima.

Screenshot Sky 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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