Dopo la sconfitta interna, Alvini affronta un Bari in grande forma con un 352 guardingo, dimostrando duttilità tattica e capacità di adattamento alle situazioni contingenti.
Dopo la sconfitta interna con il Sassuolo, causata da alcune ingenuità tattiche replicate sulla falsa riga di Mantova, si chiedeva ad Alvini di trovare una soluzione che prevedesse anche un adeguamento tattico all’evoluzione del campionato. Gli allenatori avversari adesso conoscono a menadito il Cosenza, ne riconoscono la forza e si adeguano di conseguenza, esempio il Sassuolo che ha snaturato il proprio gioco offensivo per aspettare il Cosenza e batterlo in ripartenza. Evidentemente Alvini avrà riflettuto e capito che da Bari non si poteva tornare a mani vuote, nonostante le ottime prestazioni ed i punti raccolti la classifica langue a causa della penalizzazione. Le imbucate subite a Mantova e con il Sassuolo lo hanno fatto riflettere, questa squadra in alcuni frangenti si fa prendere dall’entusiasmo e si sbilancia troppo, lasciando vuoti in mezzo al campo, cosa inconcepibile per un allenatore che chiede in continuità ai suoi ragazzi linee compatte e squadra corta, nonostante una tendenza ad attaccare ed imporre il proprio gioco. Un rimedio andava trovato, un modulo da adottare nei momenti difficili di una partita o del campionato o contro squadre che ti mettono alla corda.
A Bari dunque Alvini presenta un inedito 352 di cui nessuno s’è accorto, con la solita difesa a tre dalla quale però ultimamente è stato escluso Hristov per fare posto a Venturi, un centrocampo a tre con vertice basso Mauri e braccetti Charlys e Kouan (con quest’ultimo che in fase offensiva tende a spostarsi sulla trequarti), un quinto di destra come Ricciardi ed uno di sinistra come Ricci che ha dato fiato a D’Orazio, le due punte Mazzocchi ed il Puma.
Il 352 schierato a Bari
Kouan che, in fase offensiva, si porta sulla trequarti avversaria
Alvini quindi è schierato a specchio contro il 352 a sua volta di Longo e via agli 1:1, con gli interessanti scontri tra Ricciardi e Dorval e sul lato opposto tra Ricci e Oliveri; idem a centrocampo dove si affrontavano i nostri con Maita, Benali e Lella. Le squadre hanno fatto fatica a superarsi per questo motivo, il Bari aveva il dovere di vincere, ma si guardava la mano ed il Cosenza anche, per evitare di farsi prendere in contropiede. Non a caso il gol è arrivato da un calcio da fermo che ha rotto gli equilibri.
il colpo di testa di Pucino che ha portato in vantaggio il Bari
I lupi non hanno gradito e nel secondo tempo Alvini comincia il valzer delle sostituzioni, la partita è cambiata, ora bisogna attaccare e trovare il pari. Seguitemi: il primo cambio è ad inizio ripresa, entra Florenzi, al posto di un Kouan, per dare più brio. Il nostro Aldo da mezz’ala rende molto meglio e la differenza in termini di qualità si vede subito.
Florenzi nel 352 di Bari
La velocità di Florenzi mette in difficoltà subito il Bari che, per non farsi mancare nulla, resta anche in dieci per una cazzata di Lella che sgomita, a palla lontana, Caporale.
la gomitata di Lella a Caporale
Con il Bari in inferiorità numerica Alvini non può farsi scappare l’occasione per pareggiare la partita: fuori Mauri (anche lui in ombra, non ha saputo prendere le redini della squadra) e Ricci (ottima la sua prova) per fare entrare Ciervo e Strizzolo. Ovvio l’intento di dare più peso offensivo. Il Cosenza si schiera sempre con il 352, ma con due esterni offensivi come Ricciardi e Ciervo, Charlys vertice basso e Florenzi e Fumagalli braccetti, con Mazzocchi e Strizzolo di punta.
il 352 con Fumagalli mezz’ala insieme a Florenzi
Un Cosenza indubbiamente a trazione inferiore. I Lupi però non riescono ad incidere, la pressione è forte, ma non basta, il Bari si difende bene e con Lasagna in contropiede riesce ad impensierire la difesa rossoblù che deve sostenere un centrocampo più offensivo. Alvini non ci sta e al 73° inserisce anche Rizzo Pinna per uno spento Mazzocchi (il ragazzo ancora non ha trovato la rete, ma continua a fare un grande lavoro di cucitura). Si continua con il 352, ma con Florenzi e Rizzo Pinna braccetti di Charlys e Fumagalli e Strizzolo punte.
il 352 con Rizzo Pinna mezz’ala insieme a Florenzi
Niente, il Bari non si smuove ed ecco che Alvini tenta l’ultima carta, il doppio centravanti di peso con Zilli al posto di Ricciardi. Si passa al 3412, con Florenzi e Charlys in mediana, Ciervo e Rizzo Pinna esterni, Fumagalli dietro Strizzolo e Zilli.
il 3412 finale con Florenzi e Charlys in mediana, Ciervo e Rizzo Pinna esterni, Fumagalli dietro Strizzolo e Zilli.
Il Bari si è abbassato, è nervoso, i falli si susseguono e così i cartellini, i lupi azzannano sempre più, sono consapevoli che possono e devono almeno prendersi il pari. Arrivano tanti palloni in mezzo nella speranza che Zilli e Strizzolo possano dare la testata vincente. In questa fase di pressing il centrocampista Coli Saco (in predicato di passare al Cosenza) effettua un intervento scoordinato, toccando nettamente la palla con un gomito su un cross sull’ennesima incursione di Florenzi.
il gomito colpevole di Coli Saco
il rigore segnato da Fumagalli
Rigore !! Netto tra l’altro. Dal dischetto il Puma non sbaglia. È 1 a 1, amen. I lupi potrebbero continuare ad attaccare, ma siamo già in zona recupero e rischiare di perderla come successo a Mantova non conviene. Giusto così, dagli errori si deve imparare sempre. In conclusione questa partita ci riporta un Alvini capace di adattare la squadra alle situazioni contingenti, non siamo di fronte ad un allenatore testardo, anzi capace, come scritto in altre circostanze, di leggere la partita e di fare cambi in grado smuovere la partita ed approfittare di eventuali criticità degli avversari. Speriamo che con la partita di ieri abbia anche individuato le vere capacità tecniche di Florenzi, con la sua struttura, tecnica e velocità non può che giocare più avanti rispetto al ruolo di mediano che svolge con sagacia, ma 20 metri più avanti risulta devastante per le difese avversarie.
Forza lupi sempre
Screeshot da DAZN