Super league: calcio creato dai poveri, rubato dai ricchi!

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Ieri in nottata arriva la notizia che divide gli amanti e esperti del settore calcistico  in due.
Ma che cos’è questa Super League?
Una competizione alternativa che andrebbe a sostituire la Champions League. Una Superlega fondata da una quindicina tra i club più ricchi e che avrebbe una “base” di circa un miliardo di tifosi, sommando gli appassionati delle squadre fondatrici. Per l’Italia hanno aderito Juventus, Milan e Inter, in dubbio le squadre tedesche in quanto la stessa federazione tedesca si è schierata con la UEFA e l’unica partecipante francese in quanto la super league sarebbe svantaggiosa per la nazione stessa (data infatti la possibilità di partecipare solo con una squadra).
La formula della competizione sarebbe la suddivisione delle squadre in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale.
Ma qual è lo scopo della super league?
Uno sviluppo sostenibile per le big di ogni nazione  dopo un annata piena di perdite dovuto al periodo pandemico, accompagnata da tre miliardi di diritti tv da suddividere tra i venti team partecipanti.
Non mancano le critiche e le minacce della UEFA e delle altre squadre di ogni campionato: si richiede infatti il divieto di partecipazione ai campionati europei e mondiali per i giocatori e l’espulsione dai campionati nazionali per le squadre, minacce del tutto infondate senza una base solida da cui partire.
E i tifosi da che parte stanno?
Con una nuova competizione che andrebbe ad agevolare solo determinate squadre con dei finanziamenti spropositati che andrebbero ad ampliare il dislivello delle squadre, immaginate una squadra ricca e blasonata con la possibilità di investire oltre 300 milioni in più.
Il calcio che nasce come uno sport di tutti diventerebbe monopolizzato dalle uniche squadre partecipanti in questo mini campionato.
A noi amanti del calcio che ci siamo innamorati di questo sport dopo aver assistito alla favola del Leicester, alla Sampdoria e Hellas Verona campioni d’Italia. Il calcio è per tutti e di tutti non per pochi.

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