Gradatamente Viali sta valorizzando l’intera squadra, recuperando chi, come Forte, Calò e D’Orazio, non era ancora riuscito a fornire un contributo alla causa rossoblù. Tutino sempre più leader.
Nelle potenzialità di questa squadra credo da luglio, rinforzata a gennaio per colmare alcune lacune evidenti, ma mai valorizzata per come meritasse, ingabbiata da alcune schizofrenie tattiche e frenata da una condizione atletica sempre precaria. Persa la bussola, la squadra ha svanito anche i propri riferimenti in campo, la propria autostima e resilienza. I famosi problemi di fragilità mentale sono perciò una conseguenza e non causa delle cattive prestazioni.
Ritrovare quindi condizione psico-fisica e dare una propria identità tecnico-tattica alla squadra richiede tempo e non mi risulta che Viali abbia poteri diversi da altri allenatori o da chi lo ha preceduto. Per perdere fiducia in Caserta ci sono volute 29 giornate, ora qualcuno pretendeva tutto e subito dall’ultimo arrivato, incongruenze del calcio. Per raggiungere risultati nel calcio, ormai lo sanno anche i bambini, c’è bisogno di tempo e programmazione, il primo non c’era, la seconda non c’è mai stata, ma si auspica che si cominci quanto prima. Qualche debole segnale sta arrivando, ma va irrobustito.
Due sconfitte, due pari e finalmente una vittoria che mancava da otto turni, quindi molto prima che arrivasse Viali, e di quel trend in caduta libera di cui ancora qualcuno non riesce a farsi carico. Viali ha dovuto fare i conti con una squadra costruita ad immagine e somiglianza di Caserta, poi con una preparazione atletica molto precaria e risultati molto deludenti che hanno portato anche a problemi di identità. Un lavoro non facile che pare stia cominciando a dare i suoi frutti. Serviva una vittoria ai calciatori per ricominciare a credere in sé stessi, per ritrovare autostima e resilienza. Il grosso è stato fatto, per togliersi un po’ di polvere di dosso e chiudere con convinzione il rush finale. Restano quattro scogli molto duri, tre sconti diretti ed una partita finale a Como, una delle squadre più forti del campionato, però adesso sono le altre che devono darsi da fare, recuperare tre punti in quattro partite non è semplice e non è che Ternana, Bari, Ascoli e Spezia volino. A conti fatti la quota sicurezza dovrebbe essere 43 punti, 1 punto a partita. Ma, ovviamente, tutto svanirebbe se si pensasse che è già tutto risolto, vedi Reggiana che, perso ogni obiettivo, si è lasciata andare complicandosi maledettamente una stagione che poteva concludersi in modo soddisfacente. Buon per noi, buon per il Cosenza che adesso deve tenere a bada un Bari per nulla demotivato, che deve dare conto ad una piazza molto calda. La squadra di Giampaolo con il Pisa ha dimostrato di essere ancora viva, sebbene con parecchi problemi ancora irrisolti.
Viali
Ho già scritto che Viali ha messo ordine nei ruoli dei calciatori: Mazzocchi è tornato a fare il centravanti in coppia con Tutino, cercando di creare spazio e duettare con il bomber rossoblù; Calò ha assunto compiti di regia, coperto da due braccetti; è stato rimesso in gioco D’Orazio che garantisce più copertura rispetto a Frabotta che comunque agisce in staffetta con il primo; in precedenza abbiamo rivisto Canotto a destra! Venerdì abbiamo visto solo Antonucci in una posizione nuova, non proprio da attaccante qual è, ma da mezz’ala di inserimento, con Zuccon più di copertura anche se il giovane di proprietà dell’Atalanta non ha disdegnato anche lui gli inserimenti e le sovrapposizioni con Marras a destra, andando anche al tiro.
Insomma 4 attaccanti in campo: Mazzocchi, Tutino, Marras ed Antonucci, alla faccia di chi dice che Viali si guarda la mano e gioca in difensiva, ma comunque molto più equilibrio con D’Orazio e Zuccon e attraverso il “sacrificio” di Antonucci. Poi tre difensori centrali ed un centromediano davanti alla difesa che opera da regista come Calò.
Il nostro Jack ha giocato una partita sontuosa venerdì sera, a mio modo di vedere la migliore della stagione, ha toccato praticamente tutti i palloni del Cosenza, ogni azione è partita dal suo piede ed anche in fase di copertura è stato tra i più efficienti. Molto meglio che in un centrocampo a due dove doveva pensare soprattutto a tamponare a destra e a manca.
Il resto dell’equilibrio lo hanno garantito Marras e D’Orazio come quinti. Quando poi le due mezz’ali non ce l’hanno fatta più, intorno all’ora di gioco, sono arrivati i cambi con Praszelik e Voca. A seguire sono subentrati Forte e Frabotta per altrettanto stanchi Tutino e D’Orazio ed infine Canotto per Mazzocchi. Insomma anche i cambi si sono rivelati azzeccati nella gestione temporale della partita.
Altra menzione particolare della giornata la dedico a Francesco Forte (negli screenshot tratti da Sky le due reti), sicuramente non è stata la sua migliore annata, ma le attenuanti
Screenshot da Sky