Ancora una sconfitta immeritata, la rabbia di Occhiuzzi

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Il Cosenza domina nel primo tempo, ma nella ripresa i cambi non danno la svolta

Ormai credo si sia scritto tutto sul Cosenza, la musica è sempre la stessa anche con suonatori diversi. Sembrerebbe l’attacco scritto per una squadra completamente allo sbando, senza prospettiva e rassegnata al proprio destino, invece sono costretto ancora una volta a scrivere di una squadra che ha concesso ai propri avversari, nella loro tana, solo due misere occasioni da rete, una delle quali andata a segno, fruttando una vittoria che dopo la fine del primo tempo poteva sembrare miracolosa. Abbiamo visto Bisoli sbuffare, ansimare, trepidare ad ogni azione dei rossoblù, ad ogni cambio temere che il Cosenza potesse trovare la soluzione vincente, dall’altra parte invece mai abbiamo visto Occhiuzzi così arrabbiato per quanto poteva essere e non è stato nemmeno questa volta. Andare avanti su e giù, davanti alla panchina, pensando e ripensando a come fosse stato possibile sbagliare ancora tante occasioni, al gol del pari ingiustamente annullato, all’ennesima occasione sprecata. E la rabbia l’ha riportata anche in sala stampa, non potendo nascondere tutto il disappunto, non è sembrato affatto d’accordo con chi affermava un calo della sua squadra nella ripresa, poi ha riferito come fosse ingiusto perdere una gara del genere e non possiamo che essere d’accordo con lui.

La Cremo aveva dei seri problemi, Bisoli era all’ultima spiaggia, ed i grigiorossi hanno dimostrato di essere in uno stato d’animo esattamente opposto a quello del Cosenza: timidi, impacciati, completamente in balia dei rossoblù, hanno sempre adottato una gara molto accorta e dopo il gol hanno rinunciato completamente ad attaccare, difendendosi con tutti gli effettivi. Tutto il timore dei locali si è manifestato quando Bisoli ha ordinato al subentrante Castagnetti di prendere in consegna il numero 6, ovvero Bahlouli, e l’ex calciatore del Cosenza, rinunciando completamente alle sue geometrie, si è messo solo alle calcagna del franco algerino.

I lupi hanno dominato in lungo ed in largo con l’applicazione ormai quasi perfetta del 3-4-1-2. La difesa ha anticipato sempre gli avversari tranne che nell’azione del gol, dove Pinato è riuscito a beffare Legittimo; a centrocampo Petrucci e Sciaudone, appoggiati da Corsi e Bittante, sono sembrati una spanna sopra Valzania, Nardi e Gustafson; in avanti Baez, Sueva e Gliozzi scambiavano molto bene e più volte sono andati vicino al gol del vantaggio: bellissima l’azione che ha portato al palo colpito da Baez. Poi nella ripresa anche l’azione del gol annullato e un dominio costante, Falcone non si è sporcato nemmeno la maglietta.

Abbiamo scritto quasi perfetta però, perché, come al solito, nonostante tutto il Cosenza ad oggi si trova appena fuori dalla zona play out per la sola differenza reti e meno male che ci sono squadre che stanno molto peggio, non solo in termini di punti, ma anche di gioco.

Il problema è sempre lo stesso e non vogliamo nemmeno ripeterci tanto risulta stucchevole.

Oggi però bisogna dire anche che i cambi non hanno prodotto il risultato che Occhiuzzi sperava, in sostanza la situazione è addirittura peggiorata anche perché la Cremo ha ridotto ancor più gli spazi, fatto sta che Bruccini e Bahlouli non hanno inciso, così Bouah e Vera e tanto meno Petre che nei venti minuti che ha giocato non ha visto un pallone.

Certo tutti i tifosi rossoblù avrebbero voluto vedere questa squadra, con questo gioco ed un attaccante capace di capitalizzarlo. Ora la paura è che possa subentrare lo sconforto a fronte di tanti sacrifici vani e di una stanchezza che potrebbe arrivare visto il calendario molto fitto. Ci sarà da scaricare, come ha detto Occhiuzzi, ancora una volta la rabbia accumulata durante il match di ieri pomeriggio contro il Venezia di Forte e dell’ex Fiordilino. Un avversario che gioca bene e che veleggia nelle zone nobili della classifica.

Qualcuno chiede di deporre il fioretto ed usare la spada, io credo che bisogna continuare con il gioco attuale, snaturare questa squadra che ha impiegato del tempo per arrivare a giocare con questi automatismi, con intensità, palleggio, verticalizzazioni, sarebbe un peccato. Ci vuole ancora più cattiveria, come scrivevamo qualche giorno fa e come ha ribadito anche Occhiuzzi nel dopo partita.

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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