Bisogna dare di più

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Da apprezzare alcune soluzioni di Occhiuzzi, ma aspettiamo che il signor Trotta si degni di onorare il contratto e Gliozzi di fare un tiro in porta, etc, etc …

In fondo tutti i tifosi del Cosenza sperano che un altro miracolo si possa compiere, anche i più scettici non sono categorici nelle sentenze, ma lasciano uno spiraglio aperto, qualcuno potrebbe sempre rinfacciare loro di non averci creduto. È la legge non scritta del calcio, quella che dà sempre ragione al vincitore e sempre torto marcio allo sconfitto. Dopo una vittoria per 3 a 0 nessuno ha il coraggio di criticare, meglio aspettare una sconfitta per citare il famoso “io l’avevo detto”. Uno sforzo sovraumano per cercare sempre di avere ragione sull’altro confortati dal risultato. Allora oggi tacciono gli scettici e urlano i fiduciosi in una rituale e anche scaramantica alternanza di sensazioni.

La bellezza del calcio sta nella sua incertezza, è l’unico sport dove l’ultima in classifica può vincere con la prima, dove i valori tecnici contano fino ad un certo punto e dove una squadra come il Cosenza, quasi allo sbando dopo tre pesanti sconfitte consecutive e zero gol realizzati, riesce a fare tre gol in mezz’ora e mandare all’inferno una diretta concorrente. Stesso discorso per l’Ascoli che dopo essere sembrato più che abbandonato al proprio destino dopo la sconfitta al Marulla, inanella ben quattro vittorie consecutive con Vicenza, Monza, Spal e la capolista Empoli, tanto da smorzare sul nascere ogni piccolo entusiasmo dei tifosi rossoblù. Idem la Reggiana che, dopo aver totalizzato un punto in tre partite, batte il Pordenone e si mette alla finestra forte di un calendario più agevole delle dirette concorrenti. Insomma, come al solito, incertezza totale.

La stessa incertezza che ha consentito ieri all’Ascoli di battere l’Empoli, infrangendo così i sogni di chi sperava di recuperare due o addirittura tre punti ai marchigiani. Con un Ascoli a due punti ci sarebbero state molte più probabilità di centrare almeno lo spareggio play out, a cui i tifosi rossoblù si sono ormai rassegnati dopo i tanti errori commessi dalla società in questa stagione. Così non è andata ed adesso bisogna sperare di fare punti con due squadre come Empoli e Monza che si giocano la serie A e con il Pordenone in uno scontro mors tua vita mea. Ciò significa fare almeno 6 punti e sperare che l’Ascoli non ne faccia più di 5 o che la Reggiana non ne faccia 7.

Bisogna sperare che il signor Trotta si degni finalmente di onorare il contratto che ha firmato, visto che da quando è qui a Cosenza il suo contributo è stato praticamente uguale a zero; bisogna sperare che il signor Gliozzi, più che rimproverare il giovane compagno Antzoulas reo di non avergli fornito il passaggio come desiderato, riuscisse a fare un tiro uno in porta o marcare degnamente il proprio avversario sui calci piazzati ; sperare non so cosa per Mbakogu, magari di tornare i soldi indietro come ha fatto Mandzukic, visto che non lo abbiamo mai visto in campo; sperare che Gerbo e Petrucci tornino in campo visto che è ormai un mese che sono fuori dopo i rispettivi infortuni e non si conosce a che punto è il loro recupero e via dicendo…

Di certo c’è da apprezzare, in questa situazione non certo incoraggiante, l’abnegazione di mister Occhiuzzi che, come al solito, si è alzato le maniche per trovare nuove soluzioni: Se Gliozzi non tira mai in porta e né tantomeno fa lo sforzo di farsi trovare qualche volta pronto in mezzo all’area per una deviazione allora magari può essere utile nel fare da sponda per i tiri di Tremolada o magari procacciarsi un fallo dal limite per ritentare la vena realizzatrice del milanese che pare essersi ricordato di avere questi colpi; se corner e punizioni per il Cosenza sono più pericolosi di un rigore allora forse è meglio guidare passo, passo i calciatori. Ieri in ogni occasione del genere Moschella urlava come un dannato per richiamare il rispetto delle posizioni concordate; se Kone e Ba vanno in trans agonistica è bene urlargli addosso per fargli coprire bene le linee di passaggio avversarie e raddoppiare al momento giusto; se i medesimi centrocampisti non riescono a tamponare tutte le manovre avversarie allora è meglio far salire i difensori come Antzolulas e Idda che hanno capacità di anticipare; se poi si riesce a lanciare in profondità Carretta, con i tempi giusti come fatto più volte da Tremolada allora qualche possibilità in più di andare in gol possiamo averla. Bene inoltre ha fatto Occhiuzzi a preservare da ulteriori fatiche i tre dell’Ave Maria (Tremolada, Carretta e Gliozzi) in loro sono riposte tutte le nostre speranze di fare qualche punto ad Empoli. Inoltre avremo a disposizione un “riposato” Sciaudone e chissà che i prodigi della medicina non ci mettano a disposizione qualche infortunato di “lungo” corso.

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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