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I lupi meritano la vittoria nel derby grazie all’exploit di Nasti. Ora bisogna continuare con la stessa determinazione per altre 11 partite per tentare l’ennesimo miracolo.
Ieri sera, un’altra partita del Cosenza si stava concludendo con il solito cliché: buona determinazione, qualche occasione creata, qualcuna anche clamorosa, il vuoto degli spalti, un avversario che senza tanti sussulti stava portando i 3 punti a casa. Di queste partite ne abbiamo viste tante al Marulla, molto peggio fuori casa, ottenendo un ultimo posto in classifica.
Diciamo che fino al 90° stava andando in onda il film della stagione 2022-23, con una squadra che costruita male e con 4 soldi fa fatica ad imporsi sugli avversari, evidenziando limiti tecnici e caratteriali, il resto lo fa la posizione di classifica, rendendo tutto più difficile anche psicologicamente. In queste condizioni bisogna dare, come sempre scritto, il 1000×1000 per uscirne vincitori o magari inventarsi qualcosa di nuovo, qualche astuzia alla Braglia per mettere in difficoltà l’avversario.
Dopo la partita con il Sud Tirol chiesi proprio questo al tecnico Viali, di fare qualcosa in più, inventarsi qualche soluzione alternativa che potesse permettere alla squadra di trovare più facilmente la via della rete. Il Cosenza non è dotato di grandi bomber, fino a qualche giorno fa in 7 avevano segnato appena 3 gol, poi l’eurogol, purtroppo inutile, di Marras a Como e la doppietta di Nasti e arriviamo a 6 gol, nemmeno un gol a testa. Numeri crudi come avere la peggior difesa del torneo e terzultimo attacco dopo Brescia e Benevento.
Nel derby abbiamo visto però qualcosa di nuovo: il rientro di Florenzi e l’inserimento di Cortinovis nel 4-4-1-1 presentato al Marulla ha reso la squadra più pimpante, aggressiva e soprattutto elastica, della serie mordi e fuggi. I lupi sono riusciti ad imbrigliare gli avversari, per poi stoccare il colpo finale nei minuti di recupero con Nasti. Non ci fosse stato l’acuto del milanista, il tutto si sarebbe ridotto, come al solito, ad un tentativo effimero di produrre calcio. Meglio così.
4-4-1-1 dicevamo, con Florenzi e Marras sacrificati a protezione delle fasce per supportare D’Orazio e Rispoli nel tamponare le incursioni di Canotto e Cicerelli. Poi Voca a tallonare Hernani e Brescianini su Fabbian, Cortinovis, quando ci riusciva, faceva schermo davanti a Majer; Rigione e Meroni a controllare Gori.
Chiaro l’intento di Viali di bloccare tutte le fonti di gioco della Reggina o quelle che sono rimaste, visto che gli amaranto sono in crisi di gioco e di identità da tempo, 6 sconfitte in 8 partite. E la Reggina si è anche preso il lusso di snobbare l’incontro, lo stesso Inzaghi ha prima deciso di fare turnover al Marulla per poi cercare di recuperare lo smalto perduto con l’inserimento nella ripresa di Crisetig e poi quelli di Strelec, Rivas e Camporese, oltre a Bouah.

L’occasione capitata sui piedi di Rispoli nel primo tempo

L’occasione sciupata da D’Orazio

Ma ritorniamo ai lupi. Come accennato, fino al 70° il risultato più giusto sembrava il pari, la rete di Gori era di troppo, la Reggina stava subendo il pressing del Cosenza e faceva enorme difficoltà ad imbastire azioni degne di tale nome, il vantaggio era immeritato, cosa che ho ribadito in sala stampa sia a Gori che a Inzaghi, ricevendo, ad onor del vero, l’ammissione da parte di entrambe.
Il merito dei lupi è stato quello quindi di imbrigliare una delle squadre più forti del campionato, anche se ieri non si è visto. Però ancora si perdeva e tutto questo avrebbe avuto un impatto lacerante sulla classifica, come successo più volte in questa sciagurata stagione.
L’altra mossa, rivelatasi questa volta vincente, di Viali, sono stati gli inserimenti, in sequenza di Calò, D’Urso, Nasti e Delic. Viali passa ad un 4-3-1-2, il famoso rombo, con Calò vertice basso e D’Urso vertice alto, Marras e Brescianini braccetti, prima Nasti e Cortinovis di punta poi Delic insieme a Nasti. Contemporaneamente Inzaghi decide di portare a casa i tre punti abbassandosi però molto, troppo: rinuncia a Cicerelli per Camporese, passando ad una difesa a cinque.

La sequenza della prima rete di Nasti

I lupi prendono campo e affondano i colpi con le sovrapposizioni a destra di Rispoli e Marras e a sinistra di D’Orazio e Delic, lasciando Nasti ad attaccare l’area di rigore e D’Urso libero di muoversi sulla trequarti. Così, nei minuti di recupero, prima Delic e poi D’Urso riescono a mettere in mezzo i due palloni dove si avventa con una rapidità e prepotenza da calciatore di serie superiore, Marco Nasti, è il tripudio dei pochi intimi del Marulla. Ma è giusto così, a volte l’amore per la propria squadra porta a sacrifici estremi, ed il segnale da dare alla proprietà è molto più importante della categoria.

La sequenza della rete della vittoria di Nasti

Foto di Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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