Chi ? Giuseppe Pillon?

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Ricorsi storici

Aprile 2017. Il girone A della Lega Pro, quello riservato alle squadre del centronord italiano, ha assistito ad un cambio della guardia in vetta alla classifica. Da inizio stagione era l’Alessandria a guardare tutti dall’alto e sembrava ormai destinata al salto di categoria. L’impresa era guidata dalle reti di due attaccanti navigati, ormai nel pieno della loro attivit? di goleador: Riccardo Bocalon e Pablo Andr?s Gonzalez. Per la cronaca, a fine stagione saranno 20 reti a testa, abbastanza per guadagnare la Serie B.
E invece no.
Le prestazioni dell’Alessandria crollano a picco e la Cremonese risale la china fino a superare la squadra piemontese, sotto gli occhi increduli dei tifosi locali e non. La situazione ? talmente scottante che la societ? decide di cambiare la guida tecnica della squadra a sole 3 giornate dalla fine, probabilmente anche nell’ottica delle delicate sfide playoff. In questo modo arriva sulla panchina dell’Alessandria Giuseppe Pillon e la sua avventura si chiuder? amaramente nella finale playoff. Il Parma vince 2-0 nella gara disputata a Firenze e sale in cadetteria, mentre il tecnico veneto non sar? confermato sulla panchina piemontese.
Poco meno di tre anni dopo la storia si ripete, Pillon entra in corsa in una squadra alla ricerca di s? stessa ma soprattutto prende il posto dello stesso allenatore. Quell’Alessandria che si spezz? a pochi metri dal traguardo era guidato da Piero Braglia, che ebbe modo di prendersi la sua rivincita qualche anno dopo guidando i Lupi fino alla Serie B.

Gli inizi

Giuseppe Pillon ? considerato un allenatore di grande esperienza, avendo allenato in tutte le categorie ed in giro per l’Italia.
Dopo il ritiro dal calcio giocato ed un po’ di gavetta in Serie D siede sulla panchina del Treviso, squadra ai lui cara essendo proprio di quella provincia. ? la stagione 1994/1995 ed i biancoblu centrano la promozione in C2 ma ? solo l’inizio di un grande sogno. Alla fine della stagione 96/97 il Treviso sar? promosso in B e Pillon entr? quindi nella storia non solo del club ma in generale del calcio italiano. ? assieme a Zaccheroni in grado di vantare un triplo salto consecutivo dalla D alla B come allenatore.
Dopo un periodo non esaltante in cui colleziona il primo esonero, quello dalla panchina della Pistoiese, Pillon riesce a togliersi una nuova soddisfazione. Inizia la stagione 2001/2002 alla guida dell’Ascoli in C1 e lo conduce concedendo solo 3 sconfitte in vetta alla classifica e quindi in Serie B. Aggiunger? al palmares anche la Supercoppa di Lega di Serie C battendo le altre neopromosse.

L’acme

Il punto pi? alto della carriera di Pillon ? la stagione 2005/2006 che lo vede alla guida del Chievo Verona. Sono ben dieci i risultati utili consecutivi della squadra ad inizio stagione ed i giallobl? si candidano alla corsa per l’Europa. La vittoria pi? importante sar? quella contro il Milan. Al Bentegodi finisce 2-1 per i clivensi, con la squadra di Ancelotti rimontata grazie alle reti di Sergio Pellissier e Simone Tiribocchi. Quella ? anche la stagione in cui scoppia il caso Calciopoli , con le sentenze del tribunale che stravolgono non solo la classifica finale del torneo ma soprattutto gli equilibri dell’intero calcio italiano. Il Chievo sale al quarto posto in classifica e Pillon guider? i suoi negli storici preliminari di Champions League.
I sogni di gloria europei per? sono effimeri e la stagione successiva si conclude nel modo peggiore per tutti. Pillon viene esonerato in corsa ed il Chievo affidato a Delneri non riesce a salvarsi.

Gli ultimi anni

Come si diceva in apertura, Pillon non centra la B con l’Alessandria e rimane senza panchina. Arriver? a Pescara nuovamente a stagione in corso, con la differenza che riuscir? a salvare gli abruzzesi ed evitare la discesa in C. Con queste premesse sar? ancora pi? sorprendente vedere il rendimento del Delfino l’anno successivo. Otto partite senza sconfitte valgono il primato in solitaria, mantenuto fino alla dodicesima. Fra alti e bassi il mister arriva in zona playoff ma dovr? arrendersi in semifinale. Dopo lo 0-0 al Bentegodi, il Verona passa all’Adriatico con un rigore di Di Carmine nel secondo tempo. Le strade del mister e della societ? si dividono, Giuseppe Pillon dovr? aspettare cos? 9 mesi per avere un nuovo incarico, quello sulla panchina del Cosenza.

Cosa aspettarsi?

Il mister ? esperto in materia di salvezza e lo ha dimostrato quando nel Marzo 2003 arriv? a Reggio Calabria ed invert? la rotta della squadra e ne preserv? la permanenza di Serie B.
Nella conferenza stampa di presentazione, il mister ha affermato: “E? tramite la concentrazione sul lavoro che si superano le paure, attraverso il lavoro possiamo trovare sicurezze che ora non ci sono. Il mio compito ? quello di trasmettere fiducia e serenit? alla squadra. Scendiamo in campo con convinzione, spirito di sacrificio e aggressivit? perch? ? il campionato di Serie B a richiedere queste doti”.
La salvezza passa quindi da un fulcro imprescindibile, ovvero ritrovare la sicurezza dei propri mezzi. Secondo il nuovo allenatore il valore nella rosa c’? quindi, bisogna lavorare per poterlo mettere in campo. Evitare gli errori grossolani che i tifosi vedono da Agosto ? tanto il punto di partenza, quanto quello chiave. La transizione dalle parole ai fatti per? sappiamo essere sempre complicata. La squadra che ? scesa in campo nelle ultime partite ? sembrata sempre pi? spaesata, impaurita, incapace di sfondare le linee avversarie.
Il compito del nuovo mister ? in realt? pi? complicato di quanto sembri. In ballo non c’? solo la permanenza in B, che potrebbe comunque passare da dei playout non distanti in classifica. Gli occhi della tifoseria sono puntati ormai da tempo sul presidente Guarascio, reo secondo i sostenitori di non aver allestito una rosa all’altezza ma soprattutto di non aver fornito a Braglia da subito gli uomini necessari. Come gi? si discuteva in altre occasioni, ? ormai noto l’approccio ritardatario della societ? a tutte le questioni ed anche l’esonero di Braglia ? arrivato molto in la nel tempo. Bepi Pillon quindi si ritrova ad essere ultimo baluardo difensivo di questa metodologia attendista. La salvezza potrebbe mascherare i problemi e dare ancora ragione alla societ?, che alla fine avr? raggiunto l’obiettivo prefissato.
Ci? che ? certo ? che il preservare la categoria ? necessario per non sparire nuovamente nel calderone della C, rimandando qualsiasi polemica a fine stagione, facendo quadrato attorno ai giocatori per le restanti partite e chiedendo un nuovo approccio una volta ottenuta la permanenza fra i cadetti.

Fonte foto: ilcosenza.it

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