Cosenza fermato a Salerno dall’arbitro Volpi

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Il Cosenza di Occhiuzzi ritorna a giocare in modo propositivo, ma viene fermato da alcune decisioni faziose del signor Volpi e dall’infortunio di Mbakogu.

Alla fine dei conti possiamo tirare un sospiro di sollievo, nonostante tutto il risultato è salvo, la terza sconfitta consecutiva poteva creare eccessive tensioni che non avrebbero aiutato, ma soprattutto possiamo essere soddisfatti di aver ritrovato il nostro Cosenza ed Occhiuzzi l’identità della sua squadra. Alcuni storceranno il muso perché continuano a non vedere progressi sostanziosi, i gol ed i tre punti per essere chiari, ma basarsi solo sul risultato sarebbe troppo superficiale e dobbiamo sforzarci di fare un’analisi più approfondita.

In primis bisogna tenere in conto le potenzialità dell’avversario di turno, una Salernitana che veleggia da inizio campionato in cima alla classifica e con top player al suo servizio; non dimenticare che il Cosenza si è presentato all’Arechi in formazione largamente rimaneggiata, con mezza difesa fuori e con Mbakogu e Petrucci persi per strada. L’espulsione di Petrucci è stato un vero e proprio scandalo, soprattutto in considerazione della gomitata ben più evidente mollata da Djuric ad Antzolulas e perfettamente ignorata dal signor Volpi. Petrucci è stato ammonito per la seconda volta perché reo di aver preso posizione appoggiandosi leggermente sempre su Diuric, un colosso di due metri che si muove come un elefante in una cristalleria, ma il signor Volpi ha intravisto una sgomitata pericolosa nelle movenze del rossoblù. Niente di più falso e non si può dire che non abbia visto bene perché era lì a pochi metri cosi come lo era quando ha visto la netta gomitata di Djuric. Solo che al signor Volpi viene più comodo ridurre in dieci il Cosenza più che la Salernitana di Lotito. Una vera vergogna, ma evidentemente il Cosenza continua a pagare il ricorso intentato proprio per quanto successo in casa con la Salernitana. Ma ancora più grave il fatto che parte dei giornalisti locali non si ferma mai a stigmatizzare fatti del genere preferendo passare per osservatori distaccati, beati loro. Se queste ingiustizie venissero messe in evidenza anche gli stessi arbitri si guarderebbero dal perpetrarle. Ma siamo una piccola realtà anche per questo provincialismo imperante.

Per quanto Mbakogu ho scritto già abbastanza ed è noioso scrivere che lo avevo detto, ma non ho mai condiviso la scelta specifica di Trinchera. Un giocatore che ha fatto 17 partite in due anni, fermo da 6 mesi, è facile che ricada in infortuni e purtroppo ancora ad oggi, ad un mese e mezzo dal suo arrivo, in 8 partite non ha potuto dare il contributo che necessitava a questa squadra, molto carente nel reparto offensivo, ed adesso forse dovrà fermarsi di nuovo. Dopo il mercato e dopo la cessione di Baez si doveva fare uno sforzo in più ed investire la plusvalenza, speriamo che Guarascio non abbia a pentirsene. La speranza è che si possa riprendere al più presto però questo non cambia la situazione di fondo, con un attaccante preso agli inizi di gennaio si poteva avare tutt’altra classifica.

Tenuto conto di tutto questo appunto, il pari di ieri è oro colato e in situazioni più favorevoli, con la voglia e abnegazione rivista ieri pomeriggio, una vittoria non sarebbe stata una blasfemia. Questo è molto positivo in vista del rush finale poiché i lupi nelle ultime tre partite avevano perso, come già scritto, la propria identità: erano paurosi e balbettanti ed Occhiuzzi, come al suo solito, si è assunto, anche ingiustamente, tutte le responsabilità del caso, reo, a suo dire, di aver trasmesso tensione.

Adesso sembrano aver ritrovato la giusta e verve e se c’è una squadra che ha avuto occasioni limpide ieri questo è stato il Cosenza, oltre ad avere avuto, nel primo tempo, il doppio del possesso palla dei locali. Se i numeri hanno un senso c’è da rinnovare le speranze. Occhiuzzi ha riproposto il suo 3-4-1-2, dopo alcune incertezze che avevano caratterizzato le partite con Chievo e Brescia, ed ha fatto benissimo, anche qui sollecitato da me a perseguire il suo credo. Quel cambio di modulo non ha fatto altro che apportare confusione. Adesso il buon Roberto sembra aver fatto mente locale ed ora deve proseguire sulla medesima strada.

Con la ritrovata mentalità si sono scoperte anche delle individualità che non possono che contribuire al risultato finale: in primis il giovane Antzoulas che ha tenuto botta al forte e navigato Djuric, limitandolo in tutte le sue espressioni, veramente un’ottima alternativa e questo va a merito di Trinchera; poi Gliozzi che già da qualche partita sta avendo un rendimento ottimo, sia in termini di prestazioni che di realizzazioni. Adesso il peso dell’attacco è riposto tutto su di lui fermo restando che si deve registrare un’altra esclusione, pesante, di Trotta. Non riusciamo a capire il motivo di questa esclusione e ci riserviamo di chiedere ad Occhiuzzi. Bene anche Kone quando è entrato ed anche Carretta, meno lucido Tremolada, calciatore cui riconosciamo doti innate di fantasia e visione di gioco, ma che per un motivo od un altro risulta troppo discontinuo, mentre ora tutti devono dare il 100%.

Altro punto a favore la decisione di schierare la difesa a zona sui calci da fermo, ieri si sono visti buoni risultati e si può continuare in vista di due scontri diretti che rappresentano due vere e proprie finali.

Gran parte della salvezza dei lupi passa dagli scontri con Vicenza e Reggiana e, una volta affrontati questi, da quelli con Ascoli e Cremonese. Il calendario sembra essersi divertito nel metterci a confronto con avversari diretti uno di seguito all’altro. Poi ci sarà la volta del Venezia, Pisa, Pescara, Empoli, Monza e Pordenone. Tenuto conto che si hanno in cascina 27 punti e che la salvezza, con la vittoria della Cremonese è tornata a salire e potrebbe aggirarsi sui 43/44 punti, bisognerà fare 16 punti in 10 partite e sperare che qualcuno molli.

Forza lupi

 

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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