Direttore Gemmi, buon lavoro…!

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Gestione, allenatore, squadra, tanti gli impegni da assolvere e tutti probanti ed il tempo non basta mai.

Con Roberto Gemmi inizia un nuovo ciclo del Cosenza di Guarascio, breve, medio, lungo, saranno le congiunture a deciderlo perché al momento il contratto è annuale con opzione per il rinnovo. La scelta della durata sembra voler premettere un’esigenza di approfondimento: “conosciamoci, se son rose fioriranno..”, il che potrebbe essere positivo solo se si precorranno i tempi nel 2023. A gennaio prossimo le idee dovranno essere più chiare perché giù di lì è il periodo in cui si costruiscono le squadre e non a luglio o negli ultimi giorni di mercato. Un lavoro che ha potuto impostare, forse, Trinchera visto che è rimasto alla corte di Guarascio  ben quattro anni, ma che non ha fatto sicuramente Goretti, arrivato nell’emergenza, operando in emergenza e lasciando il Cosenza in emergenza. Non inganni il manipolo di calciatori rimasti in organico, tra cui qualche buon elemento, ma la struttura manca eccome, una struttura capace di affrontare un campionato molto impegnativo come si annuncia il prossimo.

Le referenze che arrivano da Pisa per Gemmi sono ottime, sia da parte dei colleghi giornalisti di Pisa che da parte dei tifosi nerazzurri, ed il profilo è piaciuto anche ai tifosi rossoblù, mentre la partenza di Goretti non ha suscitato alcun rammarico. Il fatto che Gemmi sia ben apprezzato è sicuramente un buon viatico per lavorare bene ed in tranquillità e, di conseguenza, programmare la continuità.

Il Cosenza, ormai è assodato, non può contare su budget rilevanti, forse quest’anno si toccherà quota 5 milioni, assolutamente insoddisfacenti per un campionato di B di questi livelli, per cui deve poter contare sulla programmazione: individuazione dei calciatori già nella prossima primavera, patrimonializzazione degli stessi anche se di categoria inferiore, ritiro precampionato con il 90% della squadra e poi rafforzamento del settore giovanile, della governance e investimenti sulle strutture, quando se non oggi alla luce dei 2,7 milioni arrivati con i finanziamenti della legge Melandri. Qualunque presidente e direttore sportivo che non afronti un campionato di serie B con queste premesse prospetterà sempre campionati raffazzonati, frutto dell’estemporaneità, con scarsissimi risultati sul terreno di gioco. A poco può valere la soddisfazione del traguardo della salvezza raggiunto poiché un alrro campionato di affanni sarebbe alle porte.

Checché se ne dica il Cosenza è già in ritardo rispetto a dirette concorrenti che stanno già programmando da tempo, vedi il Cittadella che ha ingaggiato Embalo e conta su un organico già amalgamato, per cui Gemmi dovrà recuperare il lavoro che non si è svolto in primavera, decidere al più presto possibile il nuovo allenatore ed insieme a lui impostare la squadra del prossimo campionato per un ritiro durante il quale bisognerà preparare una squadra pronta nell’immediato, già dalla Coppa Italia, al fine di evitare figure barbine passate. È fondamentale in serie B partire con il passo giusto per evitare affanni in seguito, quindi chi di dovere sappia che non si potrà quest’anno completare la squadra a fine mercato, ma il 90% dovrà essere in campo il 13 di agosto.

Ed andiamo all’organico: le voci che vogliono Rigione lontano da Cosenza (a Reggio Emilia al servizio di Goretti?) sono allarmanti perché la difesa era l’unico reparto che poteva contare su una buona dose di titolari, ma senza Rigione e Camporese anche la difesa dovrà essere rinforzata e di parecchio. Serve un portiere che dia garanzia al reparto e né Matosevic né Vigorito garantiscono ciò; in difesa rimarrebbero Tiritiello, Corsi, Venturi, Hristov e Vaisanen se rinnova, inutile commentare; a centrocampo possiamo contare su Vallocchia, Voca, Florenzi e Kongolo se rinnova; in avanti Larrivey, Zilli, Sueva e Pandolfi..!! Si pensa a riconfermare Bittante e Gerbo, ma credo ci sia bisogno di ben altro.

Insomma impensabile iniziare il campionato con questo organico, servono almeno un’altra dozzina di elementi di categoria, ossia elementi con importante esperienza in serie B e contemporaneamente qualche giovane di serie C di belle speranze in modo da poter cominciare a lavorare sul futuro.

Ovviamente il tutto va deciso in base al modulo che il nuovo o vecchio allenatore vorrà impostare per la prossima stagione, se per esempio Bisoli volesse ricominciare dal 3-5-2 mancano completamente gli esterni, mancano due centrali difensivi, almeno un regista e due mezz’ali, tre attaccanti e il portiere, almeno 13 elementi.

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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