E’ un Cosenza che gira a mille

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Ascoli annientato, già ad inizio gara, dalla esuberanza atletica e dall’atteggiamento tattico dei ragazzi di Caserta. Sugli scudi Zilli, Arioli e Fontanarosa.

I segnali si erano colti già a Frosinone e nella partita di Coppa Italia con il Sassuolo: il Cosenza di mister Caserta gira ad una velocità doppia rispetto agli avversari, tanto da farli sembrare immobili, fuori posto, sempre in ritardo. L’atteggiamento tattico molto aggressivo fa il resto. Anche ieri sera l’Ascoli dell’ex Viali non ha avuto il tempo di capire dove si trovasse che è stato subito frastornato dalla esuberanza atletica dei ragazzi di Caserta che arrivavano sempre prima sulle seconde palle e dall’aggressività che si concretizzava in un pressing molto alto e continui raddoppi di marcatura. Cosicché gli uomini di Viali si trovavano sempre senza palla, costretti a rincorrere i lupi in ogni zona del campo e conseguentemente a fare continui falli. Questa la chiave della partita, vinta dai rossoblù e da Caserta ben prima delle espulsioni che nella seconda parte della gara hanno reso la partita un semplice allenamento.

I lupi ieri hanno dominato in lungo ed in largo sin dai primi minuti della partita, non lasciando ai bianconeri il tempo di ragionare e mandandoli in tilt sotto l’aspetto mentale, concretizzatosi in falli di frustrazione molto banali ed inutili, specie il terzo fallo di Forte, molto distante dall’azione di gioco. L’arbitro Fourneau non ha potuto fare altro che constatare la gravità dei falli al VAR ed espellere ben tre calciatori ospiti.

Ma, la vittoria del Cosenza è arrivata ben prima, come dicevamo, attraverso un vigoroso pressing che ha portato alla conquista immediata della palla e ad una saggia gestione della stessa, il 72% di possesso palla del Cosenza la dice lunga su come è andata la partita e già nel primo tempo il possesso palla era del 59%. Anzi, la partita ad un certo punto è diventata così facile da gestire che non poteva che portare dei danni al Cosenza. Il rischio che i ragazzi di Caserta si potessero deconcentrare era molto forte, ma evidentemente l’allenatore reggino è riuscito a catechizzarli a dovere e la seconda rete di Arioli ha messo fine ad ogni velleità ascolana. Il terzo gol di Zilli poi è arrivato in grande scioltezza.

Con la partita sotto controllo Caserta ha sapientemente dosato le energie e fatto girare, premiandoli, tutti i giovanotti della rosa: Arioli e Fontanarosa erano già tra i titolari, il primo al posto di Voca e il secondo al posto di Meroni infortunatosi nel riscaldamento, per lui un risentimento al polpaccio; poi c’è stato tempo anche per Zilli, Cimino e Crespi. L’utilizzo di così tanti giovani ha consentito a Caserta di non fare abbassare la tensione in campo nel secondo tempo e dato una botta al minutaggio degli under che è sempre utile per fare cassa. E’ anche vero però che questi giovani hanno rappresentato una piacevole sorpresa: Zilli sembrava un veterano, molto più dentro i meccanismi di gioco del collega di reparto Crespi, quest’ultimo ancora spaesato; Anche Arioli ha valorizzato la sua già buona prestazione con un gol al volo da cineteca; così Fontanarosa che, chiamato praticamente 5 minuti prima di entrare in campo a sostituire Meroni, non si è fatto prendere certo dall’ansia ed ha sfoderato una prestazione senza sbavature al cospetto di attaccanti di categoria. Certo non può considerarsi un test molto attendibile visto che gli attacanti dell’Ascoli non hanno mai beccato palla, sappiamo benissimo quanto invece, specie fuori casa, siano pressanti i forcing avversari, ma sul giovane dell’Inter si può contare per dare fiato ai titolari.  Lo stesso Caserta ha tenuto a sottolineare che il giovane deve maturare con i tempi giusti. Peccato per Cimino che si è visto rovinare l’esordio in campionato da un infortunio causato da una spinta fuori luogo di un avversario.

Che il reparto difensivo sia in emergenza è un dato di fatto: l’infortunio di Meroni la accresce in considerazione del fatto che Sgarbi è appena arrivato e senza preparazione ci vorrà del tempo prima di essere impiegato. Venturi pare non abbia molto minutaggio ancora nelle gambe, insomma si necessiterebbe di un altro titolare, ma al momento anche se dovesse arrivare Camporese lo stesso è senza prearazione, quindi per Venezia si dovrà ricorrere ad un’altra strategia. Magari riproporre lo stesso atteggiamento tattico, cercando di aggredire alto la squadra veneta, impedendogli di arrivare in area di rigore. Facile a dirsi, meno facile da applicarsi, ma sono sicuro che Caserta non si darà per vinto.

Per il resto tutto gira a meraviglia in questo momento: Tutino è in grande forma e continua a segnare, seppur su rigore. E’ lui il riferimento offensivo della squadra, tutti gli altri gli stanno o starebbero dietro, così i vari Mazzocchi, Zilli e Crespi ed eventuali nuovi arrivi che diventano sempre più improbabili. Un altro centravanti non si vede dove potrebbe essere impegato con il 4231, tranne se non si decida di passare ad altri moduli con tutti i disagi del caso. Da risolvere invece l’equivoco sulla posizione di Mazzocchi, a mio avviso sacrificato in ruoli che non sono i suoi. Mazzocchi fa un lavoro molto oscuro che però lo tiene lontano dall’area avversaria. Lui appena può si inserisce con buoni frutti, vista anche la rete con il Sassuolo, da vero centravanti. Per migliorare il tutto servirebbe Improta o uno come lui. Caserta ha disegnato la squadra con un esterno sinistro che sappia offendere ed equlibrare il centrocampo. Vedremo come finirà, tenendo iin considerazione che c’è da sistemare Floenzi. Uno come lui non può rimanere fuori.

Da sistemare anche D’Urso. Anche lui sta adattandosi al modulo di Caserta, ma sappiamo che rende al meglio quando è libero di produrre tutta la sua fantasia. Insomma, come dice lo stesso Caserta, c’è tanto da lavorare e mettere a posto diverse cosine, ma quando si vince 3 a 0 diventa tutto più semplice.

Bisogna dire anche che la vittoria con l’Ascoli è ben diversa da quella di Benevento, e proprio contro Caserta, dell’anno scorso: quella fu vinta per puro caso, sull’unica occasione “rubata” da Larrivey, così la vittoria sul Modena, quella di ieri sera è strameritata, frutto dell’applicazione sistematica di un atteggiamento tattico molto propositivo e di un modulo che crea molta densità in area. Un modulo molto dispendioso però, che necessità di molti ricambi dello stesso livello. Insomma la vittoria di ieri sera lascia diverse prospettive che potrebbero essere maggiormente concretizzate da un paio di ciliegine..!!Vedremo se si saprà cogliere l’opportunità.

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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