E’ un Cosenza di prospettiva

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Grazie a mister Caserta si rivede dopo anni un Cosenza con personalità in serie B, a Gemmi il compito di completare l’opera.

Diverse lamentele per il numero limitato di tessere lupacchiotto, una decisione senza senso da rivedere.

Erano anni che il Cosenza non si presentava in campo con la personalità espressa ieri sera. Ho avuto forte la sensazione che i rossoblù siano diventati finalmente una squadra di categoria che esprime tutto il peso dei suoi 6 anni consecutivi in cadetteria. Non più timorosa e balbettante al cospetto di squadre onnipresenti nel gotha del calcio italiano, ma decisa, fiera e consapevole di poter competere anche con squadre di categoria superiore e distanziarsi dalle matricole. Il merito sicuramente di Fabio Caserta che ha inculcato nei suoi ragazzi una mentalità aggressiva, basata sul possesso palla e sul principio molto elementare che più gestisci la palla e meno pericoli rischi di correre. Il primo a portare in Italia questo concetto fu Nils Liedholm e con “discreti” risultati, visto che vinse ben due scudetti. Controllo del pallone sin dal basso, quando è possibile, senza correre pericoli inutili; passaggi preminentemente di prima e pressing sull’avversario non appena si perde il possesso palla per riconquistarla ed avviare una efficace transizione positiva. Un’idea di gioco molto precisa ed un modulo molto dispendioso come può essere il 4231 che il mister ha adattato alla caratteristiche tecniche dei suoi uomini.

Difesa a 4 con due centrali e due terzini fluidificanti che devono supportare le due fasi; due mediani tecnici, e non due mastini, che fanno dei loro piedi “educati” la loro forza; due esterni pronti ad attaccare come ali ed a difendere come esterni di centrocampo; un trequartista che può fungere da appoggio alla prima punta o da guastatore tra le linee, come fatto ieri da Voca, a seconda delle caratteristiche tecniche dell’avversario. Un progetto esaltante che però va supportato da un organico adeguato a queste caratteristiche, soprattutto sulle corsie esterne: a questo proposito va molto bene Marras che ha già dimostrato di saper fare le due fasi, anzi questo è il suo punto di forza a dispetto di chi pensa che debba solo attaccare per rendere; meno indicato D’Urso, che dà il meglio di sé quando attacca, ma del quale va apprezzato lo spirito di sacrificio; sarà molto più efficace Florenzi, anche lui già rodato in questa posizione, con l’alternativa di giocare anche come trequartista, molto più indicato rispetto a Voca che è naturalmente propenso più a contrarre che ad inserirsi in fase offensiva o dettare l’ultimo passaggio.

Non sarebbe male avere qualche altra alternativa in questo ruolo. Si parlava di Lisi o qualcuno del genere, uno molto bravo in questo ruolo era Situm. Posto che Caserta ha individuato in Tutino il centravanti ideale per i suoi schemi e gli attaccanti più strutturati come Crespi l’alternativa, bisogna decidere come utilizzare Mazzocchi ad organico completo, ossia con Marras e Florenzi. Mazzocchi è un centravanti puro, che fornisce il meglio di se in area di rigore, anche ieri è andato in gol quando è uscito Tutino, agendo da centravanti, nel resto della gara è sembrato un pesce fuor d’acqua, ligio alle consegne del mister, ma evidentemente depotenziato. A questo punto, se è intenzione di Gemmi prendere un atro attaccante, bisogna scegliere molto bene. A centrocampo il quadro sembra delineato con Calò e Zuccon titolari. Come dicevamo non due mediani atti solo a contrarre, ma due portatori di palla, con Calò ad ispirare la manovra con il suo lancio lungo e Zuccon ad agire negli spazi, con i tempi giusti e con le verticalizzazioni. Insieme a Marras e D’Urso il Coenza non dovrebbe avere mai problemi di possesso palla o di andare in difficoltà sul pressing avversario. Voca e Praszelik fanno invece legna. Anche qui avere un’alternativa sarebbe opportuno. Il reparto che ad oggi risulta da completare assolutamente è invece la difesa, che fino alle cessioni di Vaisanen e Rigione era invece il più completo. Almeno un altro centrale di esperienza serve come il pane e con urgenza. Ieri sera la squadra è andata in enorme difficoltà sia per l’inferiorità numerica, ma anche perchè non c’erano più centrali da schierare una volta uscito Venturi.

Pensare di sostenere un campionato di serie B con i giovani Cimino e Fontanarosa sarebbe delittuoso, con il rischio severo di bruciare entrambe. Al posto di Gemmi di centrali ne prenderei due in modo da lasciare tempo ai ragazzi di maturare in serenità. Di Micai inutile parlare, con lui sono assicurati 7/8 punti in più. La partita di ieri sera con il Sassuolo, al di la del risultato veramente esagerato che non dà il giusto merito alla prestazione dei lupi, ha invece fornito interessanti spunti di riflessione che avranno riempito il taccuino di Gemmi. Rimangono ora un paio di settimane di mercato per completare un organico che, come descritto prima, necessità di calciatori con caratteristiche tecniche ben specifiche. I diecimila di ieri sera che hanno affollato in pieno agosto le scalee del Marulla meritano questo ed altro, vista l’assoluta fedeltà e le aspettative che si registrano in questa stagione. Una nota a margine sulla questione dei biglietti lupacchiotto. Ieri mi sono giunte diverse lamentele di genitori che non hanno potuto portare i lori figli allo stadio. Limitare a 200 posti le tessere lupacchiotto è veramente una decisione senza senso e priva di una visione strategica. Si invita pertanto la società a rimediare a questo clamoroso errore che mortifica tanti tifosi.

Foto di Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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