Il Cosenza perde la sua identità

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Buon primo tempo, ma solo in fase difensiva, al primo errore è la fine

Forse la vittoria stentata con il Chievo aveva illuso qualcuno, che si potessero portare i punti a casa giocando con sacrificio e catenaccio, ma non siamo più in serie C e in serie B questo tipo di atteggiamento tattico non ha mai portato i suoi frutti.

A gennaio tutte le squadre, a partire proprio da quelle che ne avevano più bisogno si sono rinforzate e non ingaggiando difensori più forti, ma giocatori tecnici che potessero cambiare le sorti della partita. Così l’Ascoli ha ingaggiato Dionisi e Biadoui, la Reggiana, Ardemagni e Laribi e via dicendo.

Questo per sottolineare che, specie fuori casa, non si può rinunciare completamente ad attaccare perché si invitano gli avversari a scendere anche con i propri centrali, sicuri che i propri avversari non potranno mai incidere. Guarda caso stasera uno dei calciatori più pericolosi del Brescia è stato il centrale difensivo Chancelor.

Con questa tattica il golletto fuori casa lo prendi sicuro e lo avevo scritto già la settimana scorsa, non completamente pago della prestazione, seppur vittoriosa, dei lupi. Fatto sta che il Cosenza di Occhiuzzi non aveva mai giocato basso per bloccare solo le iniziative avversarie, ma si era attirato le attenzioni degli osservatori proprio perché andava su ogni campo a cercare di imporre la propria identità di gioco.

Unico denominatore comune tra i due tipi di atteggiamento, le conclusioni a rete, scarse prima e scarsissime adesso.

Stasera a Brescia una sola parata di Joronen al 90° o giù di lì. Una pena. Il vero problema di questa squadra, e mi sono stancato di scriverlo, è stata la mancanza di un vero bomber che potesse capitalizzare il lavoro costruito dei compagni, e questo ancora non lo si è trovato e ci si deve accontentare dei 5 gol comunque realizzati dal buon Gliozzi. Mbakogu è ancora lontano dalla forma e ci si chiede quando potrà essere utile a questa formazione, Trotta è un buon calciatore, ma se non ha riferimenti in mezzo si ingrigisce anche lui.

Signori in questo modo non ci si salva. Non ci si salvava prima, nonostante prestazioni di tutto rispetto, ma assolutamente anemiche e, a maggior ragione, non ci si salva adesso che si rinuncia proprio ad attaccare, nella speranza che gli avversari sbaglino sempre bersaglio.

Le partite le vediamo quasi tutte e nemmeno l’Entella risulta così rinunciataria. Ahimè, dopo la partita di stasera devo concludere che Occhiuzzi sia andato un po’ in confusione: vedere Tiritiello terzino e Vera centrale, dopo aver ostentato la presenza di un Corsi ammonito, è chiaro sintomo di poca lucidità. Lo stesso rincorrere suggerimenti che arrivano da più parti sul modulo da adottare, sui calciatori da mettere in campo, la mancanza di risultati e soprattutto di un attaccante di area si fa pesante.

Occhiuzzi oggi più che mai ha bisogno di trovare la giusta serenità. La situazione non è ancora drammatica, ma quello che preoccupa è la mancanza di valide soluzioni, tenuto conto che si crea molto poco lì davanti e la seppur valida fase difensiva non potrà mai reggere l’urto continuo ed asfissiante degli avversari.

Ora appena tre giorni di riposo e si ritorna in campo con un’altra partita mors tua vita mea. Il Frosinone, al di là della classifica, è una delle squadre più tecniche della serie B, molti calciatori sono quelli che hanno affrontato la serie A e contro di loro bisognerà tentare di tornare alla vittoria a tutti i costi, e questa spada di Damocle sulla testa non aiuta nessuno, tantomeno Occhiuzzi. La squadra è stanca, ma lo sono anche gli altri, certo che riproporre stessi uomini di stasera e stessa tattica non so quanto potrebbe essere produttivo o bisogna sempre sperare nella dea bendata?

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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