La partita perfetta

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Caserta fa bene a pretendere sempre di più, ma con il Lecco le sbavature sono state impalpabili.

Prestazione top di tutta la squadra, lode a Calò e Marras.  

Niente sogni di gloria, niente serie A, solo la constatazione oggettiva del lavoro effettuato da mister Caserta che sta mettendo a frutto, con i tempi adeguati, l’indubbio valore della rosa messa a disposizione dalla società. Arriveranno altre vittorie, perché come anticipato dal sottoscritto dopo la sconfitta con la Cremonese, quando si gioca bene i risultati prima o poi arrivano, ma arriveranno anche altre sconfitte: perché ci sono compagini più attrezzate; perché a volte gli episodi fanno la differenza (vedi Cremonese); perché questa squadra è forte, ma pazza; perché il gioco di Caserta è molto rischioso e dispendioso.

Godiamoci dunque queste belle vittorie, 3 in quindici giorni, di cui due esterne e questo quinto posto, oggi insidiabile solo dal Como, senza pensare a cosa sarà. Questa squadra non potrà avere problemi di salvezza: vince tanto e segna sempre (solo nella sciagurata partita di Brescia non è andata in rete), prende qualche gol di troppo, ma ci sta se giochi con quattro attaccanti; ha una rosa ampia e di qualità, manca un altro centrale di esperienza ed un terzino sinistro per dare fiato a D’Orazio, ma si può rimediare. Insomma, se non si creano falsi problemi il Cosenza può diventare la mina vagante della serie B e se riesce a trovare continuità saranno dolori per molti. Il segreto è vivere questo campionato senza isterismi di sorta e le soddisfazioni arriveranno. Ancora il tifo cosentino non si è riscaldato: l’obiettivo da raggiungere non è ancora chiaro, i prezzi sono alti, gli orari sballati, l’avversario di ieri non invitante, le tv invitano a stare sul divano, la stagione estiva tarda a lasciarci, ragion per cui, nonostante 6 mila presenze, non si registrano ancora i numeri che la squadra meriterebbe, ma anche in questo caso non creiamoci falsi problemi.

La partita di ieri è stata sicuramente la più bella di questo inizio campionato, non la vittoria più importante, quella di Palermo ha un valore inestimabile, ma praticamente perfetta, agevolata da una squadra che pur con delle evidenti carenze tecniche ha accettato il confronto, cercando di giocarsela alla pari e subendone le conseguenze.

Per i ragazzi di Caserta l’ormai collaudato 4231 a fronte del 352 di Foschi. I lombardi sono venuti a giocarsela agitando venti di guerra e, come spesso accade in questi casi, lasciandoci le penne. Forte è quel tipo di attaccante capace di vincere la partita da solo e ieri ne abbiamo avuto la piena dimostrazione, due sberle da 25 metri di estrema precisione che non hanno lasciato scampo al nostro ex Saracco, se gli lasci due metri ti fa secco;

la sequenza del terzo gol di Forte

Tutino è in forma smagliante da sempre tanto quanto la sfortuna che lo attanaglia, ieri quarto palo, ma prima o poi dovrà finire, lo merita; Marras è l’uomo in più di questo attacco, lo trovi dappertutto e sempre fresco e pimpante. Fa la differenza perché è un giocatore di equilibrio che ha trovato la sua posizione ideale al contrario di quanto sostiene qualcuno. Anche ieri 80 metri per recuperare un pallone dalla parte opposta in cui opera, 110 e lode. Caso a parte Mazzocchi, si danna l’anima anche lui, incommensurabile nell’applicazione dei compiti impartiti da Caserta, però si vede che fa fatica lì sulla fascia sinistra. Sicuro è che con la concorrenza che c’è nel reparto quella è l’unica posizione in cui può giocare. Questa squadra sarebbe ancor più forte con un’ala sinistra vera e anche Canotto, quando subentra, fa fatica a portare palla sul piede opposto, è un attaccante aggiunto, ma non un’ala che gioca per la squadra.

Marras si appresta a sforbiciare per il secondo gol

Ma ieri hanno fatto una partita sontuosa i due mediani: Praszelik ha chiuso ogni varco ed è andato spesso anche al tiro, dimostrando di avere buone doti di inserimento, ma permettetemi di fare le lodi a Calò (calciatore bistrattato da tanti) il metronomo della squadra. Tutti sapevamo che con Caserta avrebbe migliorato le sue prestazioni, ma ieri si è superato: ha sventagliato decine di palloni a destra e a manca, suoi gli assist per Forte sui due gol ed ha coperto egregiamente insieme a Praszelik. È diventato un giocatore imprescindibile per Caserta ed insostituibile, visto che non ci sono altri centrocampisti con le medesime qualità. Bene anche il pacchetto difensivo: D’Orazio e Cimino, hanno supportato con la medesima intensità sia la fase difensiva, da terzini che la fase offensiva, come esterni di centrocampo in sovrapposizione con le ali sulle rispettive catene. Solidi e concentrati i due centrali, Meroni e Venturi.

Il colpo di testa di Tutino che ha colpito la traversa

Ieri la squadra, con il contributo dei singoli, è rimasta sempre molto corta, con questo meccanismo a fisarmonica che porta, in transizione positiva, i terzini a sostenere il centrocampo e le ali a sostenere Tutino e Forte in un 2431, viceversa, in transizione negativa, le ali a sostenere il centrocampo e i terzini a sostenere la difesa in un 4411. In questo modo quando si attacca si crea molta densità in area avversaria, con almeno 8 giocatori in fase offensiva. Quando si difende, lo si fa prima con i 4 attaccanti ed i due mediani che pressano molto alti, nella trequarti avversaria e l’ultima linea che sale fino alla metà campo, imbottigliando gli avversari. Se questo meccanismo si allenta da qualche parte sono dolori o se si perde qualche pallone sulle ripartenze gli avversari entrano nella nostra area con molta facilità. Ecco perché c’è la necessita che rimangano in campo sempre giocatori freschi fisicamente.

Uno dei problemi che ha contraddistinto le primissime gare era la scarsa tenuta atletica dei ragazzi. Oggi con un attento dosaggio del pressing e delle energie, si è riusciti a pressare il Lecco anche nei minuti finali della partita e questo ci fa intendere come si stia lavorando proficuamente in tal senso.

Se il Cosenza continuerà a rimanere concentrato, come ha fatto egregiamente ieri, senza lasciarsi andare a cali di tensione e riuscirà a mantenere sempre molto strette le linee anche le prestazioni dei difensori miglioreranno. Lì davanti c’è tanta qualità, anche non ancora espressa al meglio, Florenzi e Canotto ancora non sono entrati appieno nei meccanismi della squadra e dopo la sosta si potrà contare anche su Martino e Zuccon. Questa squadra non può che migliorare, il resto lo deve fare la fortuna.

Foto di Ernesto Pescatore

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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