A Modena il Cosenza ha dimostrato di essere pronto a spiccare il volo, ma bisogna anche osare.
Un difetto della squadra di Caserta è stata sempre la continuità anche quando transitava in zona play off, massimo tre risultati utili consecutivi, massimo due vittorie di fila, ora il record di quattro risultati utili, il primo segnale che la squadra sta molto lentamente maturando, d’altronde ieri in campo c’erano solo quattro giocatori dell’anno scorso, in panchina altri quattro più i due portieri di riserva. Una squadra, a mio avviso, in fase di decollo, in gergo aereonautico: fase di volo in cui l’aeromobile acquista la velocità necessaria per volare, che mi sembra la metafora più calzante per questo Cosenza.
La squadra è stata ritoccata nei punti carenti, si è arrivati ad un undici di base, ha assunto una personalità importante, i calciatori sanno cosa devono fare in campo e sono dediti al sacrificio per il raggiungimento dell’obiettivo desiderato dall’allenatore, il tutto su una base di organico importante. Anche ieri il telecronista di Sky ha parlato di Antonucci come acquisto da zona alta della classifica, capace di offrire al tecnico una miriade di soluzioni offensive e persino lo stesso Caserta, pressato ormai da tutti, ha dichiarato, testuale: “la squadra, potenzialmente, può fare meglio..!!”. Cosa manca? L’esperienza dell’allenatore per osare quel tantino in più in modo tale da sfruttare al meglio tutte le potenzialità di un organico non da primissimi posti, ma da comprimario certamente si.
Volete sapere contro chi ha giocato ieri il Cosenza? L’attacco dei canarini era composto da: Abiuso, 21 anni, all’esordio in B; Di Stefano, 22 anni, idem; Gliozzi, reduce da un lungo infortunio, poi Battistella, 23 anni all’esordio in B, Santoro, Gerli, Corrado e Zaro una cinquantina di presenze in B, Ponsi una trentina; Cauz e Riccio all’esordio in B. Una squadra di esordienti, a cui mancavano giocatori di categoria come Gargiulo e Palumbo, Strizzolo e per scelta tecnica Tremolada. Eppure questa squadra, al pari di Catanzaro e Cittadella, organici simili, viaggiano da sempre in zona play off perché riescono a sfruttare al meglio le caratteristiche tecniche dei propri giocatori.
Dicevamo dell’esperienza di Caserta, sicuramente preparato e lavoratore, con idee di gioco innovative, ma anche un giovane che conta in serie B poco più di 100 partite, condite da una retrocessione al primo anno con la Juve Stabia, un esonero ed un settimo posto a Benevento. Roberto Breda, per fare un esempio, ne conta quasi 400 e tutti sappiamo quanto l’esperienza in qualsiasi campo, e non di meno nel calcio, conti per mantenere lucidità nelle scelte. Sono sicuro che fra 5/6 anni Caserta potrà puntare anche alla serie A, visto che gode di una buona reputazione già ad inizio carriera, mettendo a frutto pregi e difetti delle sue esperienze. Magari, nel tempo, capirà che è molto meglio adattare il modulo alle caratteristiche tecniche dei propri giocatori e non viceversa, che sarebbe opportuno anche impostare le partite e cambiarle in base alle caratteristiche tecnico-tattiche degli avversari ed in base alle contingenze della partita.
La rete di Tutino
Ieri ha riproposto a Modena il modulo classico stagionale, quello che lui definisce 4-4-2 per la presenza di Tutino e Forte e che si dimostra tale perché i due esterni, sebbene attaccanti, operano più in supporto alla fase difensiva che offensiva, quindi non proprio un 4-2-3-1 puro. Ieri abbiamo visto per altro una novità, l’ennesimo stravolgimento dei ruoli: Forte da trequartista alle spalle di Tutino che ha operato da centravanti. Tutino, in forma smagliante da inizio torneo, lo ha ricambiato con un gol da centravanti, ma potrebbe metterlo anche terzino che andrebbe in gol comunque ed infatti Gennaro andava a prendersi la palla in ogni dove, non fungeva certo da punta vertice. Bisogna vedere invece l’impatto del cambio di posizione in campo su Forte. Ho visto il vero centravanti dannarsi l’anima per 80 minuti, è uscito stremato dopo aver rincorso ora questo ora quel difensore e dopo aver cercato di contrastare la mente del Modena in prima battuta, ossia Gerli. Siamo sicuri che Caserta stia facendo il bene del Cosenza e di Forte facendolo giocare lontano dall’area di rigore, imponendogli di inseguire gli avversari invece di, compatibilmente al famoso gioco moderno, essere punto di riferimento per l’intera squadra in area di rigore? Già Forte non è in condizioni psico-fisiche smaglianti, già l’80% dei cross arriva dalla tre quarti e non dal fondo, lo mettiamo anche in una zona non sua e lo esponiamo a critiche violente da parte dei tifosi.
Il tiro di Marras
Un po’ quello che sta succedendo a Florenzi che da stella del mercato e del Cosenza è ridotto a comparsate di dieci minuti se va bene. Esposto in un ruolo di esterno a lui non congeniale, puntualmente sostituito quando entra da titolare o relegato in panchina come ieri. Quello che sta succedendo a Mazzocchi che da bomber della zona Cesarini, sempre in funzione del gioco moderno, è diventato un mastino di centrocampo! Quello che potrebbe succedere ad Antonucci, calciatore molto sensibile che necessita di sentirsi al centro del progetto per rendere al meglio e che invece ieri è stato ignorato dal tecnico.
Allora, ribadisco, ieri prestazione molto positiva della squadra: solito pressing molto alto, saggia occupazione degli spazi, tranne che sull’incrocio di Gliozzi che ha preso alle spalle i centrali troppo avanzati, discreta pericolosità in fase offensiva (il Cosenza ha avuto tre occasioni nette contro le due del Modena), abbastanza garra da controbattere l’irruenza dei giovani canarini, ma poi, si poteva osare qualcosa in più, prima dell’espulsione di Marras giunta però all’85°? Caserta ha altresì dichiarato che non avrebbe cambiato niente se non fosse stato costretto..!!
Nell’era dei 5 cambi mi sembra un’affermazione alquanto azzardata, soprattutto se hai in panca gente come Florenzi e Antonucci, per sottacere di Canotto che sicuramente, per i gusti di Caserta, non sarà in grado nemmeno di mettere piede in campo. Intanto, costretto a cambiare per l’espulsione di Marras ha fatto, con una settimana di ritardo, quello che avrebbe dovuto fare con il Pisa all’infortunio di Gyamfi, fare entrare Fontanarosa e passare alla difesa a tre anziché passare Voca a terzino, vedi esperienza e lucidità di prima.
Il tiro di Tutino nella ripresa
Poi mi domando e vi domando, con un Forte in evidente affanno non si poteva provare già dal 60° un certo Antonucci che lo avessero avuto a Modena avrebbero toccato il cielo con un dito? No, prima gli equilibri di spogliatoio, allora questa squadra è si in fase di decollo, probabilmente a 7 punti dalla zona play out (oggi pomeriggio si gioca Ternana Spezia) ed a 4 dalla zona play off, siamo tutti in dovere, giornalisti compresi, di tentare di farla volare, di suscitare entusiasmo e riempire il Marulla. Sarebbe veramente un peccato ritornare a terra e non sfruttare il potenziale umano messo a disposizione del tecnico quest’anno da Gemmi e Guarascio (potrebbe non ricapitare più visti i precedenti). Caserta fa bene a non far esaltare i suoi, hanno già peccato in questo, il mister difetta in esperienza non in questo, giornalisti e tifosi però dovrebbero aiutarlo a dare il meglio di sé e non avere paura di contraddirlo. Come dice lo stesso Caserta, al centro delle nostre attenzioni ci deve essere il Cosenza e non il mister.
screenshot da Sky