Onore ai lupi

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Gli uomini di Occhiuzzi hanno dovuto sciorinare una prestazione di grande sacrificio per compensare le carenze di un organico ridotto all’osso.

Record negativo, nella sua storia mai il Cosenza non aveva vinto una partita in casa in tutto il girone di andata.

Baez richiesto dal Pordenone.

 

Ennesima prova di grande orgoglio e sacrificio dei lupi che alla fine devono guardare, insieme a tutti i tifosi rossoblù, a questo pareggio con il Pordenone come ad un punto guadagnato, tra mille difficoltà e ingenuità.

Le difficoltà sono ormai note da tempo: il Cosenza ha tre centravanti, anzi aveva, perché Borrelli è stato già girato alla Juve Stabia, inutilizzabili, nel senso che, per un motivo od un altro, non vengono impiegati da Occhiuzzi che preferisce affidarsi ad ali, mezze punte e trequartisti anziché a loro. Il gioco, ma soprattutto la classifica, risentono di questa situazione perché non si riesce a capitalizzare mai il gioco creato. Poi capita anche la giornata in cui ti mancano tutti i titolari a centrocampo ed il buon Occhiuzzi è costretto ad arruolare Angelo Corsi nel suo vecchio ruolo, prima che Roselli lo abbassasse a terzino, anche all’epoca per compensare carenze di organico. Sia Corsi che Ba offrono una prestazione maiuscola, ma con meccanismi che, anche se provati e riprovati in settimana, non possono essere quelli collaudati con i titolari.

La squadra perde quindi tutti i suoi punti di riferimento sia in mediana che in avanti. Anche lì Baez, Carretta ed il nuovo arrivato Tremolada fanno quello che possono, ma non hanno mai un riferimento in mezzo quando riescono a ripartire palla al piede. Aggiungiamoci un Pordenone che ha capito perfettamente la situazione e non si fa certo scrupoli a pressare molto alto, fin nell’area del Cosenza, mettendo in ansia tutti i portatori di palla rossoblù. È così che il Cosenza fa una difficoltà enorme a costruire dal basso ed uscire palla al piede come vuole Occhiuzzi. Baez e Carretta praticamente si lanciano da soli per cercare di creare qualche azione offensiva, un lavoro immane tra una, due, tre, quattro maglie verdi dei ramarri.

Risultato? I lupi vedono la porta in sole due occasioni, il che per una squadra che gioca in casa non è il massimo, ma d’altronde ci sarà un motivo perché il Cosenza è la squadra con il peggiore attacco della serie B, semplicemente, l’attacco non c’è. Aggiungiamo ancora il fallo inutile e ingenuo di Corsi a centrocampo, in una azione di alleggerimento e la trama, insieme al rigore inventato e per fortuna poi sbagliato da Diaw (a proposito da Pordenone giunge voce che quest’ultimo stia passando al Torino per 5 milioni di euro e che i friulani abbiano richiesto Baez) assume contorni da film alla Alfred Hitchcoc.

Punto che va quindi a merito dei calciatori e del loro allenatore che ha dovuto fare i salti mortali per mettere in piedi una formazione presentabile in un campionato di serie B.

Ora, pur riconoscendo le difficolta contingenti della gara, pur conoscendo le difficoltà del mercato, la concorrenza spietata di società che hanno potenzialità patrimoniali ben superiori a quelle del Cosenza, mi chiedo se non era il caso di uscire dai soliti canoni gestionali, non sempre, e fare un sacrificio che poteva mettere squadra ed allenatore in condizioni di esprimersi al meglio oggi?

È da tempo che scrivo che Occhiuzzi merita di avere una squadra che possa sviluppare il suo 3-4-3, ma purtroppo questo avverrà solo dalla prossima partita a Chiavari, quando si potrà schierare il neo arrivato Trotta e forse qualche altro arrivo in mediana, ma forse non ancora l’altro promesso centravanti. Sta di fatto che si è girato a 17 punti, 3 punti sotto il campionato scorso, punteggio che già costituiva le premesse per un miracolo. Tenuto conto che il campionato dello scorso anno era più equilibrato verso l’alto e che la quota retrocessione era già alla 19^ giornata a quota 22, 4 punti in più di quella odierna, c’è da ritenere che la quota salvezza sarà più bassa e che quindi potrebbero bastare 41-42 per salvarsi, comunque il Cosenza dovrà fare un girone diverso da quello di andata e collezionare almeno altri 25 punti.

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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