Sparare a salve

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Si pu? partire da una analisi oggettiva: la stagione 19/20 si ? aperta come la 18/19. Dopo due partite il Cosenza ha raccolto un solo punto, ma ha vissuto un avvio totalmente diverso. Qui pu? iniziare la parte soggettiva, materia dell?editoriale stesso. Al termine delle due partite iniziali, rimane la sensazione che queste sarebbero potute finire davvero in qualsiasi modo. Se in questo momento gli uomini di Braglia avessero avuto 6 punti, nessuno avrebbe detto che erano fortuiti. Idem se fosse sfumato anche il pareggio di Crotone ed ora i punti totali fossero ancora pari a 0. Cosa pu? portare a fare questo tipo di analisi?

L’esordio

A Crotone mister Braglia ha disegnato inizialmente un undici dotato di punta di peso (Litteri) supportata dai tre ?leggeri? (Baez, Pierini, Carretta). Nonostante gli uomini di casa fossero ingabbiati nel sistema di gioco cosentino, hanno trovato pi? volte il modo di sfondare le linee. Solo le imprecisioni di Simy hanno salvato a pi? riprese il Cosenza. Idem per? al contrario, un miracolo di Cordaz in tuffo ha impedito a Carretta di festeggiare il primo gol stagionale. Entra in un discorso a parte la sofferenza degli ultimi dieci minuti dovuta alla inferiorit? numerica. Il Cosenza ha tenuto botta ed ha portato a casa il punto. In una partita che poteva benissimo andare in entrambe le direzioni, la X sta tutto sommato bene.

La prima in casa

Con in mente le immagini ancora freschissime della partita con la Salernitana, ? difficile non lasciarsi trasportare dal calore post sconfitta. Rimane nell?aria la sensazione che se fosse arrivato il pareggio o soprattutto una vittoria, non sarebbe stata immeritata. Con Litteri indisponibile, l?attacco rapido ? in pratica forzato. I tre si scambiano spesso e volentieri posizione ma ? con Pierini centrale che nascono le occasioni pi? ghiotte. Va detto che nei primi 45 minuti i campani sono costretti a chiudersi nella met? campo e a resistere alle folate rossoblu. Dopo poco pi? di un minuto di gioco della ripresa la doccia fredda del gol dei granata e quindi l?incapacit? dei Lupi di scardinare la difesa avversaria.

Carenze

Ci? che colpisce di pi? delle due partite e che le unisce da un punto di vista tattico ? l?assenza di un reparto, il centrocampo. Nonostante le prestazioni di Sciaudone a Crotone e Kanoute in casa, si vede come ci sia la totale assenza di un regista in grado di dettare i tempi di gioco. Nella partita casalinga non deve stupire che gli attaccanti possano essere arrivati stremati e poco lucidi a fine partita, perch? costretti a giocare pi? lontano dalla porta. Il fatto che siano stati i difensori ad impostare il gioco ha costretto tutti a giocare leggermente pi? vicini alla propria met? campo, impedendo cos? di avere la profondit? necessaria per cercare l?uno contro uno in velocit? o la sovrapposizione del centrocampista. Questo spiega come inoltre non siano stati sempre i lanci (da rivedere) di Capela e soci a creare le azioni pi? pericolose, bens? i tocchi di Kanout?, che per? non ? regista e si vede dalla incostanza della qualit? dei passaggi.

Chi la butta dentro?

Come non citare la voce ?zero? ai gol segnati in due partite. Se la sfortuna da una parte si ? dimostrata grande avversaria del Cosenza (un palo e due traverse in totale), dall?altra vanno considerati gli errori dei singoli. Ad esempio Pierini ha dimostrato di avere qualit? nel controllo e una tecnica individuale superiore, ma pecca nella capacit? di scegliere con una frazione di secondo in meno la giocata migliore, sbagliando. Inutile per? fare l?elenco degli errori, perch? tutto poi ritorna ad un punto centrale: nessuno finalizza.
Manca l?attaccante ? la frase chiave di qualsiasi conversazione fra tifosi cosentini. Non deve essere necessariamente un marcantonio di due metri, deve essere il bomber che da tempo immemore manca come il pane da queste parti. Il meccanismo di gioco ? abbastanza oliato per essere solo alla seconda giornata e con tutte le gravi pecche citate.

Il problema chiave

Tutto questo per poter arrivare al cuore del problema che caratterizza la gestione Guarasci da sempre. La?tarantella dell’attesa?? ogni anno pi? snervante. Gli allenatori si trovano ogni anno a dover iniziare il ritiro con pochi uomini a disposizione e con elementi addirittura destinati ad andare via. Quest?anno per? sembra che si sia arrivati al livello pi? alto. Con due giornate gi? in archivio, mancano ancora elementi per completare la rosa. Il bomber latita, solo ora ? arrivata l?ufficialit? di Leandro Greco, destinato a coprire il tassello del regista ed il nome di Lazaar non ha ancora la dovuta ufficialit?. Ci? che pesa ? che al di la del nome, che pu? essere anche di spessore, chiunque arrivi non ha tempo di amalgamarsi al gruppo e spesso non ha fatto preparazione atletica. Si sminuisce anche il lavoro di Braglia, perch? non ha il dovuto tempo per valutare gli innesti, li deve semplicemente valutare in corso d?opera mentre plasma la squadra.

Se il calciomercato regaler? botti finali non ? ancora possibile saperlo, ma questa situazione deve far maturare la coscienza della necessit? di avere una rosa quasi completa molto prima. Non ci si pu? affidare sempre e solo al mister o ai pochi che tirano fuori il coniglio dal cilindro, perch? a volte le magie non riescono.

Fonte foto: ilcosenza.it

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