Super punto

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I lupi fermano la squadra più forte del campionato. Ora Modena e mercato.

Ormai mi aspetto sempre questo tipo di prestazioni dal Cosenza di mister Caserta, la squadra è collaudata e sa bene cosa fare a seconda dell’avversario di turno: un Voca in più se gli avversari sono più temibili, un D’Urso se sono alla portata. Poi sempre pressing molto alto, raddoppi e triple marcature, anticipi asfissianti, concentrazione assoluta su ogni palla, attacco al momento giusto della difesa avversaria, i famosi tempi di gioco, e passaggi di prima. Obiettivi: possesso palla e occupazione della metà campo avversaria senza nessun timore reverenziale.

Fin quando fiato, corsa e concentrazione lo permettono gli avversari hanno poche possibilità di rendersi pericolosi, al resto ci pensa Micai. Quando i ritmi cominciano a calare la fase difensiva si abbassa sempre di più, attaccanti e centrocampisti fanno meno filtro ed il reparto difensivo comincia ad andare in affanno. Lo abbiamo visto con il Sassuolo e ieri a Venezia, la parte finale della gara è stato un assedio, ma con qualche accorgimento tattico, difesa a tre, e il grande cuore dei ragazzi il risultato è stato portato a casa.

Qualcuno non ha apprezzato questo punto che invece è di platino. Il Cosenza ha fermato la squadra che al momento è la più forte del campionato, dalla tecnica elevatissima ed in uno stato di forma eccellente, completa in tutti i reparti e con un gioco di prim’ordine.

Fin quando il Cosenza ha retto sono andati in grande difficoltà e se i rossoblù fossero stati al completo, con i ricambi giusti, si sarebbe potuto tentare il colpaccio, visto che il gol di Voca aveva aperto la strada.

Il Cosenza invece aveva la difesa incerottata (lasciare partire Vaisanen e Rigione senza rimpiazzarli a tempo debito è stato un grave errore) poi Martino out, Meroni e Venturi a mezzo servizio la dicono tutta su come ci si è presentati al Penzo. Unico modo per giocare la partita quindi era quello di tenere il più lontano possibile dalla porta i vari Pohjanpalo, Johnsen e Pierini e magari fare male con qualche lancio di Calò a favore di Tutino.

Qualcuno altro si è lamentato dei pochi tiri in porta, dimenticando però che la difesa arancioneroverde è stata messa più volte in difficoltà dai nostri attaccanti, gol compreso. Certo ancora la squadra nn è al top e ci mancherebbe, ma i 4 punti di quest’anno sono ben diversi dai 6 dello scorso anno, sono fondati su basi consolidate e su un gioco molto produttivo e ben applicato, ma molto dispendioso che necessita di caratteristiche tecniche molto precise e non di calciatori qualsiasi.

In difesa servono centrali dotati di piedi educati, visto che Caserta preferisce impostare dal basso, terzini di gamba e tecnici; a centrocampo fini palleggiatori e registi dotati di fosforo; ali che sappiano gestire le due fasi; trequartista ambivalente e centravanti di movimento. Questo il modulo ideale sul quale Caserta ha lavorato due mesi: 4 difensori, due mediani, due ali e un trequartista, un centravanti. Il resto sono varianti per adeguarsi alla dinamica ed esigenze della partita.

Caserta nn vuole dare riferimenti alle difese avversarie, ecco perché pur avendo in rosa Mazzocchi, che è un centravanti puro dotato anche di buona elevazione, ha invece optato per Tutino. Mazzocchi è stato dirottato prima dietro lo stesso Tutino e poi ad alternarsi sulle fasce come ala con D’Urso, ma questo nn è il suo ruolo e soffre, ma nn avendo Caserta un’ala  come Improta deve adattarlo. Con Improta a sinistra, Marras a destra, D’Urso o ancora meglio Florenzi dietro a Tutino, il quadro pensato da Caserta si definirebbe. Mazzocchi diventerebbe il sostituto di Tutino e Zilli e Crespi gli attaccanti di struttura per cambiare gioco. L’attaccante con caratteristiche diverse da Tutino è quindi Improta. Un altro centrale, specie se molto forte, (ma ne rimangono sempre meno in giro) spariglierebbe lo schema di Caserta.

Un Nestorovski bisognerebbe piazzarlo la davanti, in mezzo all’area, contrariamente al gioco che fa Tutino, che attacca lo spazio alle spalle dei centrali avversari in grande velocità. Tutino bisognerebbe spostarlo ad ala, dove non garantirebbe la copertura a centrocampo che invece sa dare uno come Improta. Insomma sarebbe un ripiego.

Se poi si trovasse una punta vertice da ingaggiare per migliorare il reparto composto dai giovani Zilli e Crespi allora sarebbe un discorso logico, ma questo significherebbe, per forza di cosa, cedere Zilli.

Ieri inoltre è apparso chiaro che Rispoli ha molte difficoltà a tenere questi ritmi e visto l’infortunio di Martino sarebbe necessario prendere un altro terzino. Idem sulla sinistra dove bisogna capire cosa si vuole fare con La Vardera. Intanto ieri ha esordito il centrale Sgarbi che con Meroni dovrebbe costituire il blocco di titolari. Dietro Venturi e Fontanarosa garantiscono in tutti i sensi, ma io ad un Camporese nn rinuncerei. A centrocampo invece, con l’ arrivo di Viviani, il reparto può considerarsi completo. Insomma con gli innesti giusti si completerebbe il progetto di Caserta e ci sarebbero buone possibilità di fare un campionato divertente, d’altronde la differenza tra zona play out e play off è minima, con un po’ di fortuna ed il grande popolo rossoblù si potrebbe tentare una puntatina nelle zone da sogno, nulla di più, ieri abbiamo visto quali valori tecnici hanno le squadre di vertice!!

Intanto martedì c’è già la partita con il Modena. Un altro impegno tosto, soprattutto per il poco tempo di recupero, forza lupi.

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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