Un pastore, un branco e un semidio: il Cosenza ? un poema meraviglioso

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Gennaro Tutino sta continuando a correre: si ? appena impossessato della sfera ed ? partito in contropiede, superando la met? campo con una facilit? disarmante. I difensori del Siena sono impotenti, costretti ad assistere ad uno spettacolo di cui avrebbero certamente fatto a meno: l’azione si ? conclusa e Genny ha siglato una rete incantevole che vale il?2 a 0?e l’appuntamento con la storia.

Tutino non ha mai smesso di correre: nella partita contro il Foggia ha valicato persino le nuvole ed ha spalancato ai lupi le porte del paradiso.?I rossobl? hanno conquistato la prima vittoria in cadetteria dopo quindici lunghissimi anni e poco importa se hanno dovuto attendere 8 giornate. A dire la verit? era gi? da un po’ di tempo, precisamente da inizio stagione, che gli uomini di Braglia davano l’impressione di essere sempre sul pezzo ma di mancare per pochi secondi all’appuntamento decisivo. Coi satanelli, dominati praticamente da inizio gara, il copione si ? invertito: due tempi condotti magistralmente,?da squadra bellicosa e con tanto?fuoco addosso?da intimidire anche chi, tra le fiamme e l’inferno, ha la propria dimora. La storia va avanti e meravigliosamente cerca di ripetersi, pur senza necessitare di un finale in pompa magna. Quello che realmente conta ? ci? che la mantiene viva e le ha permesso finalmente di replicarsi in un caldo sabato di Ottobre: la compattezza dei suoi elementi essenziali.?S?, possiamo ripeterlo all’infinito: il Cosenza ? squadra, ? gruppo unito e coeso ed ? questa la qualit? maggiore che i calciatori fanno emergere da quel rettangolo verde. Coesione che si ? rivelata carta vincente la scorsa stagione e che continua ad essere splendidamente fruttuosa anche in questa. C’? stato poi chi, proprio nel campionato scorso, ha deciso di assumere il ruolo di semidio ma soltanto per salvaguardare al meglio il proprio branco. Lo ha fatto proprio nel momento di necessit?, quando, oltre allo spirito di gruppo, c’era tanto bisogno di infliggere colpi mortali.

Gennaro Tutino non smetter? mai di correre: lo far? per s?, per gli altri e per il suo branco. La doppietta messa a segno rester? scolpita nei cuori dei tifosi rossobl?, tra chi – con tanti anni di campo sulle spalle – attendeva da tempo la vittoria per gioire dopo 15 anni, e chi – alle prime battute in questo nuovo mondo – si ? entusiasmato nel provare nuove emozioni. Se un semidio ? stato forgiato ? perch? vi ? un branco ed un pastore che hanno permesso tutto questo. La sua creazione non ? dunque frutto del destino: c’? stato qualcuno che ? riuscito a mettere in piedi dalle ceneri un arsenale vincente, dotandolo di qualit? e valori.

Illustrazione di?Andrea Calogero

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