Una prestazione a metà …

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I lupi non riescono ad essere incisivi e portano a casa solo il secondo clean sheet consecutivo di Micai.

In un altro contesto di classifica il punto con la Ternana avrebbe fatto storcere di meno il naso, ma, non si possono rimediare in una settimana i disastri compiuti nei mesi precedenti. Se il Cosenza è ancora ultimo in classifica lo si deve principalmente ad un mercato estivo disastroso, sconfessato a gennaio dallo stesso Gemmi, a scelte tecniche che diventano sempre più incomprensibili ad ogni punto che Bisoli conquista con una squadra come il Sud Tirol, ad una strategia societaria inadeguata ad un campionato di livello come la serie B. Poi c’è anche un allenatore che sta facendo la gavetta a Cosenza in condizioni non certo agevoli.

Le attenuanti per Viali sono molteplici: ieri Calò tornava a giocare dopo due mesi di inattività, Voca ha giocato con guai muscolari, tant’è che è dovuto poi uscire; l’assenza di Florenzi e l’arrivo di tanti nuovi giocatori da inserire negli schemi della squadra, ma soprattutto da portare al livello di preparazione atletica del gruppo, hanno sicuramente influito su prestazione e risultato.

D’altro canto il Cosenza è sempre più desolatamente ultimo ed ogni partita che passa diventa sempre più difficile recuperare il terreno perduto. La classifica corta potrebbe essere un’arma a doppio taglio perché se da un lato lascia evidente la possibilità di recuperare, dall’altro potrebbe lasciar pensare che il tempo a disposizione per farlo sia illimitato. Ma così non è, urge fare punti soprattutto in considerazione del fatto che i competitors quest’anno si chiamano Benevento, Brescia, Ascoli, Perugia, Venezia e non Pordenone e Alessandria.

Si fosse agito con più ragionevolezza ad agosto ci saremmo trovati adesso con quei 4/5 punti in più che ci avrebbero permesso di accettare anche meglio il pari con la Ternana. Bastava ingaggiare Micai ad agosto, come il sottoscritto urlava quando altri decantavano il primo posto in classifica, così come era evidente a me ed a qualcun altro che servisse come il pane un terzino sinistro di categoria dietro il quale avrebbe potuto agire tranquillamente, come sta accadendo oggi, il giovane La Vardera. Invece alcuni ciucci e presuntuosi si beavano degli acquisti di Gozzi e Panico. Se si fosse ingaggiato poi un altro centrale difensivo, un altro mediano ed un attaccante da doppia cifra probabilmente non si sarebbe dovuti ricorrere alla rivoluzione di questi giorni.

Acqua passata! Servirà da monito? Dubito fortemente. Questa società non ha la struttura per fare bene nel prosieguo, manca un direttore generale, con esperienza pluriennale nel mondo del calcio, per evitare i papocchi compiuti quest’anno e gli anni precedenti. Il presidente Guarascio dovrebbe capire che spendere 100 mila euro per un DG gliene farebbe risparmiare tanti altri per doppi e tripli allenatori, calciatori bruciati o non valutati correttamente (vedi Collocolo o Hristov) e soprattutto mettere fine alle sfilate di faccendieri che creano solo confusione con consigli mirati più ad interessi personali che al bene del Cosenza. Un solo DG che tuteli gli interessi del Cosenza Calcio e di nessun altro!

Il risultato sportivo, molte volte, dipende più da fattori organizzativi che non tecnici e ieri ne abbiamo avuto la controprova. Se si fosse operato bene in estate si sarebbe potuto fare un mercato di riparazione con innesti chirurgici, a giovamento delle scelte dell’allenatore che ieri invece è venuto a trovarsi praticamente senza centrocampo per i motivi elencati in premessa.

I rossoblù sono riusciti quindi a tenere testa ad una Ternana aggressiva e meglio disposta tatticamente in campo, non riuscendo però ad essere incisivi in avanti se non su calci piazzati.

Una prestazione a metà, con una fase difensiva capace di rintuzzare gli attacchi rossoverdi grazie al sacrificio di un Marras che in fase di non possesso, quasi sempre, scendeva a fare il quarto di centrocampo, grazie ai terzini bloccati e ad un super Micai, ancora una volta decisivo in termini di punti portati a casa. Adesso qualcuno capirà cosa vuol dire avere un portiere di esperienza tra i pali e non dei ragazzini. Un portiere padrone della sua area.

Il palo colpito da Vaisanen

La fase offensiva ha lasciato invece molto a desiderare, come da inizio campionato. Difficile vincere le partite con due tiri alla volta. Centrocampo incerottato, come accennato, senza il dinamismo di Florenzi e con un Calò guardato a vista da Coulibaly. Questa è stata la mossa tattica dello spocchioso Andreazzoli, di cui riferiremo a parte: la Ternana si è presentata con un 3-4-1-2, con Coulibaly a fare da schermo su Calò, per chiudere le linee di passaggio sul nostro regista e tentare di supportare le due punte Favilli e Partipilo anche con inserimenti da mezz’ala qual è. Così che, un Calò non già in buona forma è stato completamente annullato. Niente rifornimenti dai centrocampisti, niente dai terzini bloccati, niente da un Marras in una delle sue giornate no e comunque destinato più a coprire che a ribaltare l’azione, a questo aggiungiamo che le due punte Finotto e Nasti hanno fatto enorme fatica ad incidere perché sistematicamente anticipati da Diakitè e Sorensen ed ecco che il pari è bello che confezionato.

A nulla sono valsi gli inserimenti nel finale di Delic prima e Zarate dopo. La squadra stroncata dalla fatica (vedi sostituzioni di D’Orazio e Calò e risentimento muscolare per Vaisanen) non è riuscita a supportarli, né tantomeno è riuscito al fresco Agostinelli che non è riuscito praticamente a toccare palla.

Da queste situazioni emergono valide indicazioni per il futuro. La squadra riuscirà, quando tutti saranno in condizione atletica ottimale, a supportare i nuovi attaccanti? Riuscirà a metterli in condizione di far male?

Partiamo dal presupposto che questa squadra non ha punte vertice, le ha tolte tutte se non Zilli, al quale non può essere consegnato il fardello di realizzare le reti salvezza. Ora ci sono attaccanti di complemento come Finotto e Marras, attaccanti che girano intorno all’area di rigore, da esterni; Nasti che è più attaccante dei primi due, ma gioca sempre all’esterno dell’area; Delic che pare essere anche lui un attaccante che detta la profondità più che essere un riferimento al centro dell’area e Zarate che agisce da trequartista tra le linee per andare al tiro o dettare l’assist alle punte.

l’azione del palo colpito dalla Ternana

Questo significa che Gemmi e Viali hanno scelto di non far lavorare la squadra su una manovra avvolgente e di riempire l’area in densità, ma di giocare preferibilmente sulle ripartenze, sugli attacchi in profondità e sulle repentine verticalizzazioni. Puntare quindi su una solida fase difensiva per poi ripartire in contropiede con lanci in profondità. Un gioco semplice per una squadra che deve essere concreta e cinica, qualitativa nella tre quarti avversaria. Ieri non c’è riuscita per i motivi sopra elencati, la speranza è che, nel più breve tempo possibile, ci riesca nelle 15 partite rimanenti. Molto dipenderà dalla qualità espressa a centrocampo, dalla voglia e tenuta atletica di un  Zarate che fa sicuramente paura agli avversari, ieri, checché ne dica Andreazzoli, lo guardavano in quattro, dalla qualità, ancora sconosciuta di Delic, tenuto conto che Finotto e Marras non sono dei goleador.

Foto Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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