Vittoria da capo…cannoniere

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Tutino il leader di una squadra che ha trovato nuovi equilibri per nuovi traguardi.

La vittoria di Lecco consacra definitivamente Tutino leader di questo Cosenza e la foto di copertina raffigura plasticamente come tutta la squadra sostenga e segua il suo trascinatore. Leader sia in campo: sicuramente per le reti segnate, ben 12 che gli regalano il podio di capocannoniere, suo di diritto visto che ha colpito anche 8 pali, ma soprattutto perché lo vediamo correre da agosto, incitando alla corsa, al pressing ed alla vittoria tutti i compagni. Leader anche negli atteggiamenti fuori dal campo: sempre disponibile con i tifosi e sempre pronto a lanciare il messaggio stimolante per una piazza che non aspetta altro che esplodere, resa timida da anni di ultimi posti. Le ultime sue dichiarazioni: “voglio portare il Cosenza in un’altra dimensione”, sono quelle di un uomo forte, capace di assumersi le proprie responsabilità, di portare sulle spalle l’intero gruppo, ma soprattutto il peso delle proprie parole. Il Cosenza cercava un leader e non sapeva di averlo in casa. Matteo Bonacina, collega di Leccochannel ha scritto: “con un Tutino così è tutto facile, 7,5”.

I gol in sequenza di Tutino

Con un Tutino così si ha l’obbligo di tentare qualcosa in più di una “comoda” salvezza di centimetro, non lo meriterebbe la piazza e tantomeno ci si può permettere di sprecare il lavoro fatto dal DS Gemmi e gli investimenti, finalmente, di patron Guarascio. Chissà quando rivedremo calciatori di questa levatura! È evidente che i futuri investimenti di Guarascio dipendono dai risultati di questa stagione, in cui ha “osato” superare i limiti di budget autoimposti per proiettarsi in zone di classifica che possano soddisfare le sue ambizioni, quelle del club e della città, nonché evitare ulteriori contestazioni, ossia, per essere chiari, la zona play off. Viceversa una salvezza risicata renderebbe inutili ulteriori investimenti per posizioni di classifica raggiungibili anche con esborsi più modesti. Lo stesso riscatto di Tutino verrebbe messo in forte dubbio da risultati modesti ed il Cosenza non può permettersi di perdere un calciatore che con 7 reti nel miniciclo di 5 risultati utili consecutivi sta tirando fuori la squadra dalla crisi in cui si era infognata. Ora ad 1 punto dalla zona play off (Modena permettendo) ed a 7 da quella play out si ha l’obbligo di guardare avanti anche se Caserta fa bene a tenere in guardia un gruppo che è facile alla esaltazione.

La rete di Frabotta

Le vittorie di Lecco e Bolzano sono il frutto di un buon lavoro dal punto di vista psicologico, altre squadre, come Parma e Bari, arrivate a Lecco con troppa supponenza ci hanno lasciato le penne. La vittoria di Lecco è importante per due motivi già anticipati: il primo aver ratificato la presenza di un leader e capocannoniere come Tutino; il secondo aver dimostrato di essere una squadra matura, compatta, pronta al sacrificio anche contro squadre con l’acqua alla gola. Queste due vittorie sono più importanti di quanto la classifica delle due avversarie lasci supporre, proprio perché ottenute contro squadre meno tecniche, ma più pronte alla lotta e agonisticamente tenaci. Il Cosenza ha dimostrato quindi di non avere nulla che fare con le squadre di bassa classifica proprio perché le ha superate non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto agonistico. Tante squadre di alta classifica perdono questi confronti e averli invece superati lascia intendere che la squadra è concentrata e matura, posto che quando affronta squadre più tecniche e pronte a giocarsi la partita può venirne fuori con la qualità insita nei vari Tutino, Forte, Canotto, Antonucci e Florenzi. Il concetto si consolida quando pensiamo che ancora questi calciatori, tranne Tutino, non si sono espressi al massimo delle loro potenzialità, specie Antonucci che ancora Caserta non è riuscito ad inserire.

Il discorso ci porta a considerare che il leader è importante, ma bisogna avere anche una squadra dietro che si sacrifica per il bene di tutti. Il Cosenza ha dimostrato di avere raggiunto, dopo un innegabile periodo di crisi durante il quale il tecnico era andato in confusione, un nuovo equilibrio di squadra, con calciatori che, pian piano, vengono collocati nella loro posizione naturale. Ieri è stato il turno di Canotto, risistemato a destra, dopo l’ultima partita con la Ternana, nella quale si era visto esprimere il meglio delle proprie caratteristiche. Un’oretta per riprendere i novanta minuti e far salire la squadra come solo lui sa fare, il resto verrà nelle prossime partite a Caserta piacendo. Ieri abbiamo rivisto Forte e Canotto sulla stessa linea di attacco, vicini vicini per supportarsi l’un l’altro ed i vantaggi si sono visti, Forte ha fornito a Tutino l’assist sul primo gol e lo stesso Forte si è procurato il rigore. Caserta fa bene, a mio avviso, a dargli fiducia così come ha fatto bene, al contrario della partita di Modena, a farlo giocare più in area da rigore vicino a Tutino, risparmiandogli pressing sui portatori di palla avversari che non gli competono. Florenzi, per quanto Caserta si ostini a metterlo sulla fascia si accentra sempre più, lasciando il corridoio aperto a Frabotta. Una delle più belle azioni di prima del Cosenza è stata quella in cui Florenzi, in posizione da trequartista, ha imbeccato nella ripresa, in corsa Forte che poi ha sparacchiato debolmente. Per Mazzocchi invece non ci sono più speranze! Ormai ha rinunciato a fare l’attaccante, sebbene ogni tanto cerchi di puntare l’area, ieri addirittura si è travestito da Venturi, salvando il risultato per ben tre volte con interventi sulla linea di porta. Lode a questo calciatore che si è immolato alla causa del Cosenza e del suo allenatore che lo vede in quella posizione. Restiamo in attesa di poter vedere anche Antonucci. Difficile senza dubbio l’inserimento in una squadra che gira bene, ma tenere in panchina un talento del genere è per me uno spreco.

Da questi nuovi equilibri il sacrificato, nonché capro espiatorio, è Jack Calò, ormai uscito fuori dai radar di Caserta. Passato negli intenti del mister da faro indiscusso del centrocampo a calciatore fuori dal progetto tecnico (pare abbia rifiutato il trasferimento al Crotone). I quattro centrocampisti del nuovo 4-4-2 ora sono i titolari inamovibili Zuccon e Praszelik e le loro riserve Viviani e Voca, Florenzi è considerato esterno di sinistra insieme a Mazzocchi, mentre Marras e Canotto sono la coppia di destra.

La squadra è tornata a girare anche meglio di quanto non abbia fatto nella prima parte della stagione, dove alcune incomprensioni con gli stessi calciatori avevano portato ai chiarimenti con il DS e con lo stesso tecnico. Ora sembrano tutti convinti del modulo e di cosa chiedere al campionato, trascinati dal loro leader e da un tecnico che sta ritrovando la quadra.

Screenshot da Sky

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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