Chi è causa del proprio mal pianga sé stesso

0

La vittoria della Cremonese non è solo agonistica, ma voluta e programmata sin da gennaio!

Pali, traverse, infortuni, squalifiche, sfortuna, il Cosenza a dire il vero ha creato diverse occasioni anche clamorose, ma alla fine la Cremonese ha giocato meglio ed ha meritato di vincere, e salvarsi in anticipo, ed ancora una volta bisogna dire grazie a Falcone se si sono limitati i danni.

Il Cosenza invece ha meritato di perdere perché se non riesci a concretizzare determinate occasioni da rete e questa diventa una costante dell’intero campionato, una pecca incolmabile con l’aggravante di non avervi posto rimedio nemmeno nel mercato di riparazione, ciò vuol dire che te lo sei meritato. Chi è causa del proprio mal pianga sé stesso.

Il Cosenza sono tre anni che si barcamena nei bassifondi della classifica, ma almeno a gennaio si era fatto quello sforzo in più per porre rimedio ad un inizio catastrofico mentre quest’anno, presentatasi anche la cessione ultramilionaria di Baez, non si è ritenuto necessario investire nemmeno una minima parte di quel tesoretto. Si è peccato di superficialità sperando che il DS Trinchera e mister Occhiuzzi potessero compiere l’ennesimo miracolo. Si badi bene, cosa ancora possibile perché le chance di salvezza ai play out sono ancora intatte, ma quando questi errori faranno capire al presidente Guarascio che bisogna cambiare il modo di gestire la società? Gestione oculata, si; oggettivi risultati raggiunti, certo; freddezza nel superare alcune situazioni critiche come l’anno scorso, vero, ma, vivaddio! qualche volta si potrebbe non dico cambiare tutto di un tratto la politica fallimentare dei prestiti, meglio evitare choc improvvisi, ma basterebbe anche fare quel passo in più per garantirsi un campionato meno tribolato. Se si era puntato su Pettinari si doveva fare di tutto per portarlo a Cosenza e non sperare che si potesse rimettere in sesto calciatori fermi da secoli.

Mai come in questa occasione ho desiderato di sbagliarmi e sperato che avesse ragione Trinchera. Odio chi si pone sul pulpito a giudicare l’operato altrui, ma siccome ho sempre elogiato il DS per gli oggettivi risultati conseguiti a Cosenza, nulla più, questa volta devo confermargli che non avrei mai scelto Mbakogu. Adesso posso solo sperare che ritorni in campo e segni il gol che ci farà vincere i play out, ma ciò non toglie il fatto che non abbiamo potuto utilizzarlo mai, per un intero girone, quando la carenza maggiore cui porre rimedio era proprio quella dell’attacco.

Per cui ritornando alla partita di ieri, è quasi consequenziale che si sia perso proprio con quella squadra, la Cremonese, e quella società che ha dimostrato, portafogli in mano, di essere superiore al Cosenza da tutti i punti di vista e di meritare la serie B e qualcosa in più. Una società che ha deciso, lavorato e programmato in funzione di un solo risultato, la salvezza, proprio quando era in condizioni peggiori del Cosenza.

Il Cosenza invece ha tirato a campare, sperando nell’ennesimo miracolo collettivo. Così i lupi hanno fatto quello che è nelle loro potenzialità: se Gliozzi manda sul palo un rigore in movimento non è certo colpa di Occhiuzzi perché un altro centravanti non ce l’ha, idem sulla traversa colpita da Tiritiello. Il problema vero è che il Cosenza si ritrova un manipolo di “mezze” punte che hanno portato in dote il peggiore attacco del campionato. Sicuramente Occhiuzzi avrà fatto i suoi bravi errori e ne sarà consapevole anche lui, chi non ne commette, ma è lampante che se avesse potuto disporre di un paio di attaccanti di categoria la classifica sarebbe stata ben diversa. È questo il punto cardine a di là se ha giocato tizio o caio o se la sostituzione è avvenuta in ritardo. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambierà mai.

Non mi piace attribuire colpe specifiche, in un campionato così condotto tutti ne hanno, ma è indubbio che se si vuole alimentare ancora la fiammella della speranza per i play out alcuni calciatori devono dare almeno quanto è nelle loro potenzialità, a cominciare da Trotta, le cui aspettative sono state completamente deluse al momento forse più di Mbakogu. Non sono d’accordo su chi critica Tremolada che, benché può dare qualcosa in più, predica nel deserto. Gli altri fanno tutti il loro dovere, con tanti giovani che hanno la sola colpa di dover maturare.

 

Detto che non credo nella soluzione del cambio dell’allenatore, mi aspetto qualche presa di posizione forte del presidente Guarascio, che non sia la solita raccomandazione pre-partita ai calciatori che lascia il tempo che trova! in attesa di un programma, non sontuoso e certamente  compatibile alla situazione socio-economica del territorio.

Forza Lupi.

Articolo precedenteIl punto sulla serie B: vola il Lecce, pareggiano le big!
Articolo successivoCatanzaro piange la​ scomparsa nei giorni scorsi di Domenico Procopio!
Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

Rispondi