Cosenza, promemoria …

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L’inizio della stagione si avvicina e le aspettative crescono 

Lunedì prossimo termina la prima sessione del lavoro di preparazione al 6° campionato consecutivo di serie B del Cosenza Calcio (il record è di 9, dal 1988-89 al 1996-97) è quindi più che mai opportuno fare il punto della situazione. La voglia di sole e vacanze dopo sette mesi di lavoro è un’esigenza ormai vitale, staccare la spina da tutto è d’obbligo, tranne dalle sorti del Cosenza Calcio che invece sono fonte di discussione ovunque. Come scritto altre volte questo è il periodo dei sogni e delle chimere, tutti sperano che finalmente il Cosenza si possa dotare di una squadra che faccia penare di meno, lo stesso patron lo ha giurato in diretta tv  https://youtu.be/1Q-xlzqXR4g e naturalmente le aspettative crescono man mano che ci si avvicina alle date clou. Tra i tifosi c’è chi rimane con i piedi per terra e chi immagina già lotte al vertice per la conquista della serie A. Non si registra alcuna forma di pessimismo, l’entusiasmo è stato ben coltivato dalla società in questa prima parte e financo gli aumenti sugli abbonamenti sono stati tollerati in funzione della costruzione di una squadra competitiva.

Volente o nolente Guarascio ha alzato l’asticella: l’ingaggio di Caserta (sicuramente più esperto dei vari Occhiuzzi, Zaffaroni e Viali) il triennale a Micai ed il prestito con obbligo e diritto di opzione di riscatto di Tutino lasciano spazio alle fantasie più accese e correggono alcuni errori che hanno caratterizzato l’inizio della scorsa stagione. Essere partiti con l’ingaggio di un portiere ed un attaccante di categoria e di provata esperienza significa aver fatto tesoro degli errori madornali dal sottoscritto evidenziati sin dal mese di agosto scorso. Il terzino sinistro è rimasto e non poteva essere altrimenti dopo la meravigliosa stagione di D’Orazio ed è arrivato già il giovane centrocampista Zuccon, con buone credenziali e che ha già dimostrato di possedere ottime qualità, ovviamente da dimostrare anche nel difficile campionato di serie B. E’ arrivato anche l’attaccante Mazzocchi, un altro buon profilo per la categoria: forte fisicamente, non strutturato, ma capace di difendere molto bene la palla, il che gli permette di andare al tiro con facilità e di far salire la squadra. Il suo score non è da bomber, ma se gli viene concessa fiducia potrebbe apportare un discreto bottino di reti alla causa.

La base quindi c’è, a questi vanno aggiunti gli altri calciatori che hanno compiuto il miracolo della salvezza nella scorsa stagione: in difesa sono stati confermati i centrali Meroni, Rigione e Venturi e i terzini Martino e Rispoli che, insieme a D’Orazio e Micai costituiscono un buon reparto difensivo; a centrocampo sono rimasti Calò, Voca e Florenzi e non è poco. Voca garantisce un rendimento continuo, Calò potrebbe ritrovarsi con l’allenatore che lo ha meglio valorizzato mentre per Florenzi l’unica incognita è rappresentata da una possibile cessione. Meglio valorizzarlo ancora o cederlo per investire in altri giocatori? L’importante è che si operi affinché la “squadra” ne possa trarre beneficio; in avanti l’arrivo dei nuovi lascia ben sperare in termini di capitalizzazione del lavoro della squadra, poi sono rimasti D’Urso, Finotto e Zilli. Il fantasista ormai lo conosciamo bene, va a corrente alternata, ma quando gira può dare un buon contributo. I due attaccanti sono di complemento, non ci si può di certo aspettare gol a grappoli. Poi decine di giovani: si dice un gran bene di Teyou, molto richiesto in C e poi ci sono i vari La Vardera, Prestianni, Maresca, Cimino e gli atri tornati dai prestiti. I titolari sono 16, compresi Finotto, Zilli e Florenzi che potrebbero essere ceduti, i giovani 16.

Ora, se veramente si vuole alzare l’asticella e non rischiare per l’ennesimo anno la retrocessione all’ultimo secondo, questo organico va sicuramente irrobustito: innanzitutto un centrale di difesa che sostituisca Vaisanen, i nomi di Camporese o Golemic garantiscono rendimento, speriamo ne arrivi almeno uno; bisogna dare un sostituto a D’Orazio: La Vardera, Cimino, forse fino a gennaio può andare bene così, tenendo conto che nel 4231 terzini e esterni devono fare un lavoro di equilibrio molto delicato e di sacrificio.

Per la zona mediana bisogna capire su che modulo vuole puntare Caserta, sembrerebbe il 4231, ed in questo caso, avendo due registi come Calò e Zuccon, servirebbe un’alternativa a Voca ossia un altro mediano puro, il resto lo devono fare terzini ed esterni. Nel caso di centrocampo a tre servirebbero due mezze ali.

In avanti Mazzocchi, Tutino e D’Urso rappresentano una buona base, con una buona potenzialità di reti, se supportati da un centrocampo concreto in fase difensiva e fantasioso in transizione offensiva. Per avere più duttilità tattica servirebbe anche un centravanti di struttura, forte di testa, il La Mantia di cui si parla da mesi e con Improta e/o Marras si potrebbe avere quella fantasia in più in avanti, ma anche equilibrio a centrocampo.

A conti fatti servirebbero dai 5 ai 6 elementi di categoria anche in funzione del modulo espresso in campo e comunque bisognerebbe garantire anche una certa duttilità tattica e non solo tecnica. Per attuare il 433, per esempio, servirebbero due esterni/ali anziché una. La regola sempre valida è avere una coppia per ogni ruolo, 22 calciatori, con delle terze scelte rappresentate da altri 5/6 calciatori giovani.

Ieri, intanto, si sono concluse anche le amichevoli previste per il ritiro. Battuto il Gubbio dell’ex indimenticato Pierino Braglia. Buone note sono arrivate dall’allenamento congiunto: la manovra è sembrata più fluida rispetto all’amichevole precedente, nonostante l’impegno a breve distanza. Evidente la ricerca di mister Caserta di partire con il gioco dal basso e con lo scambio di prima. Molto bene la prestazione di Zuccon, testa alta e ricerca continua del passaggio di prima e magari in verticale. Bene anche Tutino, apparso più brillante dei compagni forse perchè con meno carichi di lavoro. Nella ripresa Mazzocchi ha confermato di essere un attaccante che si esprime meglio in area di rigore, con ottima protezione della palla, dando così la possibilità alla squadra di salire. D’Urso, come sempre a fasi alterne.  La difesa ha sofferto in particolar modo nel primo tempo subendo le iniziative di un Gubbio più amalgamato. Si è sentita l’assenza di D’Orazio e Rigione. In avanti si intravedono buoni schemi che però vanno sostanziati con elementi di categoria, è evidente che con Improta come esterno di sinistra ed un bomber in mezzo il discorso sarebbe diverso, aspettiamo!!

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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