Occhiuzzi cambia tutto per vincere al Marulla

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Squadra operaia e modulo diverso ridanno speranza al Cosenza

Vincere ieri con il Chievo mantiene ancora i lupi in zona play out, ma a stretto contatto con la salvezza, figurarsi un ennesimo pareggio cosa sarebbe costato al Cosenza sia in termini di classifica che di morale, sia della squadra che della tifoseria. Bisognava perciò vincere a tutti i costi anche perché le altre hanno cominciato ad allungare, vedi Cremonese e Reggina, sulle quali mi ero espresso in termini positivi già qualche settimana fa.

Per fortuna si continua a vincere poco in serie B, anche ieri ben 7 pareggi, il che abbassa la quota salvezza e da qualche chance in più ai lupi di centrare l’obiettivo minimo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 41/42 punti.

Allora questa volta Occhiuzzi, sapientemente, ha messo da parte il suo credo calcistico ed ha badato al sodo per vincere la sua prima partita al Marulla di questa stagione. Ha cambiato modulo, passando al tanto reclamato 4-3-1-2, il classico rombo con vertice basso Petrucci e vertice alto Tremolada, e con Sciaudone e Gerbo riportati nel loro ruolo naturale di mezze ali. Dietro linea a quattro con terzini Corsi e Legittimo e Idda ed Ingrosso centrali, Trotta in supporto a Gliozzi in avanti. E lo ha fatto memore dell’errore commesso nel derby con la Reggina, quando gli amaranto si sono presentati, così come i veneti, con il 4-2-3-1, con l’intenzione di sviluppare un gioco in ampiezza. Ciò diede la possibilità alla Reggina di tagliare fuori i nostri quinti e sfondare con molta facilità sulle fasce. Oggi non si poteva perseverare e Canotto e Ciciretti, pur creando tanti problemi, specie sul lato destro della nostra difesa, non sono riusciti a fare male così come Edera e Menez. Vantaggi anche a centrocampo, avendo superiorità numerica rispetto ai due play gialloblù, Palmiero ed Obi. Tutto questo ha permesso ai rossoblù di avere una superiorità territoriale sugli ospiti, ma solo per una ventina di minuti, giusto il tempo di andare in vantaggio all’11° e approfittare dell’approccio sbagliato degli uomini di Aglietti, le cui urla di disappunto si sono sentite fino in tribuna. Il Chievo nella prima parte della gara era spaccato in due e non riusciva a collegare i reparti, andando in notevole difficoltà. Poi ha cominciato a macinare gioco come nel suo solito, è venuta fuori la loro superiorità tecnica e Occhiuzzi ha dovuto, gioco forza, serrare le fila. Questo è il secondo grande cambiamento effettuato sabato: passando dallo sviluppo dell’azione dal basso, grande possesso palla e pressing alto in fase di non possesso, al catenaccio o quasi.

nella foto (Pescatore) il tiro di Trotta finito a lato di poco

 

Nel secondo tempo i lupi, tutti schierati a difesa del golletto di Gliozzi (la deviazione in rete è nettamente sua al di la di quanto dichiarato dal telecronista di DAZN) hanno superato la metà campo in una sola occasione ed addirittura rinunciato ad un attaccante, Gliozzi, inserendo un altro difensore, Tiritiello, e ritornando, negli ultimi 20 minuti, alla difesa a 5.

Insomma, Occhiuzzi ha dovuto sconfessare tutto il suo modo di intendere il calcio per sfatare il tabù del Marulla. Un sacrificio tattico che non so quanto possa durare: uno perché non credo che Occhiuzzi rinuncerà così facilmente al suo credo, oggi il cambio è stato contingente al modulo del Chievo; due perché se si rinuncia così a giocare, soprattutto fuori casa, difficilmente si potranno portare punti a casa. Come scritto anche in precedenza, quando si urlava al gioco bello! ma improduttivo, che sarebbe meglio usare sempre una via di mezzo e, nell’occasione, sfruttare quanto meno le ripartenze, viste le caratteristiche dei calciatori che Occhiuzzi ha a disposizione.

Adesso ci sono due scontri “diretti” falsi, perché se è vero che Brescia e Frosinone sono nella parte destra della classifica è anche vero che hanno organici ben sopra la media. Sono due squadre certamente in difficoltà e di questo bisognerà approfittare, ma cercando di non rinunciare completamente alla manovra offensiva perché potrebbe rivelarsi molto deludente allo stesso modo che la ricerca continua del possesso palla. Questo Cosenza può giocare con il 4-3-1-2 e alternarlo al 3-4-1-2 o al 3-5-2 nella consapevolezza che più che i numeri è l’interpretazione che può portare benefici in classifica.

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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