Pausa di riflessione

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Assenze troppo pesanti per un organico “povero” di alternative     

Partiamo da un presupposto imprescindibile, al fine di evitare errate valutazioni: questa squadra è stata costruita male e rattoppata alla meno peggio, con uno dei più bassi budget della categoria (non credo 3 milioni, ma nemmeno 5, come sostenuto da me da settembre, sono granché) e solo il grande lavoro di Viali ha consentito alla stessa di potersi giocare quantomeno la salvezza. Si, di questo stiamo parlando, giocarsi per la quinta volta consecutiva in serie B uno straccio di salvezza, il minimo sindacale che pare questa società possa permettersi. Il che potrebbe anche essere soddisfacente, dipende dalle ambizioni di ognuno, ma eviterei toni trionfalistici, veramente fuori luogo.

Come scritto decine di volte, questa è una squadra che, benché qualcuno si affanni a rivalutarla per compiacere il presidente Guarascio, solo se gioca sempre al 1000×1000 potrà riuscire a conquistare la salvezza. Una squadra con alcuni calciatori di categoria, altri meno e tanti giovani che devono farsi le ossa in serie B, tanti prestiti che non garantiscono continuità tecnica che è una delle caratteristiche basilari per programmare e cercare di raggiungere obiettivi dignitosi nel calcio. Basti vedere il numero di reti segnate dal reparto offensivo: 8 attaccanti sulla carta, 6 effettivi e solo 8 reti segnate, quanto un solo mediocre attaccante di serie B.

La formazione che ha pareggiato con il Cittadella

A voglia a cianciare il contrario, i numeri questi sono e sono impietosi. Tant’è che Viali consapevole di avere solo qualche “sbarbatello” da poter schierare lì davanti ha basato la sua svolta sulla solidità difensiva. Ne ho già parlato: un solido 4-4-2, con due linee molto strette ed elastiche, un Marras sacrificato a fare da punto di equilibrio ed un portiere di grande esperienza che ti porta punti in classifica. Ah, ad avere avuto un po’ di lungimiranza ad agosto, vero Gemmi? Così che con un golletto a partita i lupi sono riusciti ad inanellare 3 vittorie consecutive e tornare a respirare. La quarta non è riuscita per una deviazione di Calò sul tiro di Antonucci che ha spiazzato Micai, altrimenti avrebbe preso anche questa ed ora qualcuno starebbe a parlare di Champions. La verità è che invece questo Cosenza non può permettersi di subire dei gol perché a stento ne riesce a fare uno.

Figuriamoci se in questa situazione, a questa squadra, togli 4 titolari inamovibili che avevano dato a Viali l’assetto vincente. Sotto questo aspetto il punto ottenuto ieri è importantissimo, soprattutto per il morale, ma è indubbio che complica la corsa per la salvezza diretta, soprattutto in considerazione del fatto che adesso ci aspettano due trasferte con due dirette concorrenti tutt’altro che rassegnate (Castagnini, DS Perugia, ha già dichiarato che con il Cosenza sarà una finale ed ha mandato la sua squadra in ritiro di una settimana). Per fortuna si recupereranno i due perni del centrocampo, Florenzi e Brescianini, si spera nel recupero di Rigione (visto che anche Venturi ha subito la lussazione della spalla), in modo che Viali possa mettere un’altra pezza visto che qualcuno a gennaio ha pensato di privarsi anche di Camigliano quando non si era manco provveduto ad ingaggiare un altro centrale di esperienza. Per fortuna il DS Gemmi, dietro approvazione di Guarascio, non è riuscito a piazzare il “pesante” contratto di D’Urso, altrimenti ieri non sappiamo come sarebbe finita. Good job!!

E passiamo alla partita con il Cittadella, analisi semplicissima sulla base delle premesse: Viali cerca di compensare le assenze di Florenzi e Brescianini – è na parola – inserendo al loro posto Voca e D’Urso, calciatori con caratteristiche molto diverse dai due titolari, praticamente opposte e reinserendo Calò, con Marras solito bilancino. Un 4-4-2 molto elastico, con D’Orazio e D’Urso sulla catena di sinistra che in fase di possesso salivano creando una sorta di 3-4-3 se non addirittura una linea offensiva a 4 quando anche Marras diventava ala, tant’è che nel primo tempo il Cittadella è andato in difficoltà, subendo la rete al 12° proprio su una combinazione tra Marras che è ha messo in mezzo un pallone passato sopra la testa di Zilli e Nasti e finito sui piedi di D’Urso che ha chiuso l’azione da opposto di centrocampo.

La sequenza del gol di D’Urso

Si è continuato così per quasi una mezz’ora, con la squadra che riusciva a superare bene, palla al piede, il pressing molto alto del Cittadella. Proprio su una pressione molto alta degli ospiti la palla è arrivata in verticale ad Antonucci che ha incrociato sul palo opposto, Micai l’avrebbe parata solo che per sfortuna Calò, in recupero sul trequartista avversario, ha deviato la palla facendola impennare e rendendo impossibile l’intervento del nostro numero 1. Sostanzialmente l’andazzo è stato lo stesso per la prima ora di gara: pressing alto e gran possesso palla dei veneti, alla fine sarà un 62%, e Cosenza che riusciva a creare qualche buona ripartenza, come al 48° con una combinazione D’Urso-Nasti, andata a male perché il “milanista” non ha visto Marras solo sul lato opposto.

Il pari di Antonucci su deviazione di Calò

Si poteva chiudere la gara, ma come detto il Cosenza fa molta fatica ad andare in gol quest’anno e non solo! Al 62° D’Urso viene sostituito con Cortinovis, dopo che Zilli era stato sostituito con Finotto, ma i cambi non sortiscono l’effetto di cambiare ritmo alla gara. Le due squadre, forse stanche e consce dell’importanza del risultato, hanno continuato a giocare, ma senza quel coraggio necessario per superarsi. Inutile anche l’entrata in campo di Kornvig e Delic. Tutti i cambi si sono rivelati avulsi dal contesto, intanto Marras finiva la birra e l’unico che ha continuato a correre è stato D’Orazio. Troppo poco per vincere.

Ora sarebbe necessario non perdere a Perugia e Brescia, racimolare due punticini e tentare l’en plein in casa, sperando anche in un Ascoli demotivato. Probabilmente serviranno 45 punti per salvarsi direttamente, a 44 ci potrebbe essere una classifica avulsa a tre con Cosenza, Venezia e Cittadella, con i rossoblù al momento ai play out, tranne se non si batte il Venezia con un 3 a 0. Ma le combinazioni potrebbero essere svariate. Già sabato prossimo ne sapremo di più.

Foto di Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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