Serie B, le griglie del Corriere Sportivo

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Pochi giorni fa abbiamo pubblicato la Guida al Campionato di Serie B 2021-22 (Guida al campionato serie B 2021-22 Estate)

Chi ha avuto la pazienza di leggere tutti gli organici si sarà reso conto che ci sono società che non hanno badato a spese pur primeggiare nel torneo cadetto e approdare in serie A. La promozione nella massima serie è una vera e propria panacea per ogni società: chi riesce a parteciparvi gode di contributi molto rilevanti e nella malaugurata ipotesi di una retrocessione anche di un paracadute che aumenta spropositatamente la differenza economica con le altre società che non hanno mai conosciuto l’olimpo del calcio italiano. Non parliamo dei grandi club come Juve o Inter, i cui introiti si aggirano intorno ai 60 milioni all’anno, ma delle società di bassa classifica che possono contare su almeno 30 milioni di euro e poi “paracadute” che vanno da 10 ai 25 milioni. Aggiungiamoci che un campionato in serie A serve anche a quintuplicare il valore dei calciatori, gli incassi da botteghino e da sponsor ed una retrocessa in serie B potrebbe contare su cifre che si possono aggirare anche sui 60 milioni di euro, come successo all’Empoli di qualche stagione fa. Sei volte quello di una normale società di B. Insomma andare in serie A per una società equivale a fare un superenalotto, con tutti i benefici che si replicano negli anni, creando un circolo virtuoso di retrocessioni e promozioni che può diventare infinito. Ci sono state società che hanno preferito retrocedere per abbassare i costi di gestione, sicuramente più alti della serie A, e ripartire sull’entusiasmo di una nuova promozione.

Parma, Benevento e Crotone questo circolo lo hanno cominciato; Frosinone, Brescia, Lecce e Spal vorrebbero risalire sulla giostra; Monza, Cremonese, Ternana, Reggina stanno investendo molto per iniziarlo. Vicenza, Ascoli, Pisa e Perugia cercano di mettere loro i bastoni tra le ruote per ritornare grandi. Cosenza, Alessandria, Pordenone, Cittadella e Como devono cercare di compensare il gap puntando su altre risorse: organizzazione e professionalità, settore giovanile, calore del pubblico, etc.

Già quella anticipata potrebbe rappresentare una griglia di partenza del campionato, con una zona promozione, play off, centro classifica e zona salvezza, ma specie in serie B queste zone sono più che limitrofe e quindi è facile che una squadra si ritrovi in un’altra zona, al netto delle sempre presenti sorprese.

Zona Promozione: Il Parma è, almeno sulla carta, una delle squadre più forti: calciatori come Danilo, Schiattarella, Brunetta, Vazquez, Tutino ed i talenti Man e Mihaila non appartengono alla serie B. Unica incognita il giovane mister Maresca; Glik, Ionita, Lapadula, Sau e poi Moncini ed Improta del Benevento non sono da meno.

Zona Play-off: Il Brescia di Inzaghi ha cominciato alla grande con Leris, Jagiello e Bajic e ancora non può contare su Chancellor, Palacio e Ayè.

Anche la Reggina ha attrezzato una squadra molto completa che non si pone limiti: Cionek, Regini, Hetemaj, Laribi, Galabinov, Menez e Rivas.

Il Monza ci riprova con: Caldirola, Paletta, Pereira, Barillà, Valoti, D’Alessandro anche se in attacco è più debole delle precedenti;

Il Frosinone punta sulla forza degli esterni Casasola e Canotto, poi Garritano e Rhoden, Ciano e Novakovich;

Il Lecce dell’ex Trinchera dispone di Dermaku e Lucioni, Strefezza, Di Mariano, Rodriguez e Coda.

Mi piace molto anche la Cremonese di Pecchia: Valzania, Bartolomei e gli ex Castagnetti e Baez, poi Vido, Di Carmine e Ciofani.

Il Crotone a mio avviso perdendo Simy e Messias si è indebolita, Maric e Kargbo non sono la stessa cosa ed adesso le speranze sono tutte riposte nel giovane Mulattieri. A centrocampo Benali e Donsah dovrebbero garantire qualità e quantità, Mogos Paz e Nedelcearu esperienza in difesa.

Tra le grandi non può non posizionarsi il Cittadella, anche quest’anno non ci sono grandi nomi e nemmeno il mister dei miracoli Venturato. Si riparte da Adorni, Vita, Antonucci e Okwonkwo.

Zona tranquilla: scendendo un po’ più giù troviamo la Spal. Anch’essa si è indebolita: largo ai giovani, con qualche elemento di esperienza come Capradossi, Dickman, Vicari, Mancosu, Mora, Mellchiorri, sperando che Colombo (ex Milan) esploda.

La Ternana di Lucarelli presenta dei puntelli importanti in una squadra che ha dominato la serie C: Sorensen, Martella, Agazzi, Falletti, Furlan e soprattutto Donnarumma sono una garanzia.

Il Vicenza si è attrezzato a dovere, come se volesse fare qualcosa in più rispetto alla passata stagione: Brosco, Padella, Rigoni, Taugourdeau, Meggiorini e Diaw possono fare bene.

L’Ascoli dà fiducia a Sottil ed a Botteghin, Buchel, Fabbrini, Sabiri, Bidaoui, Dionisi ed il Bulgaro Iliev.

Il Pisa perde Marconi e Palombi e riparte da Cohen e Lucca, poi Gucher e Leverbe.

Una sorpresa potrebbe essere il Perugia di Alvini: Lisi e Carretta possono far male in ripartenza, sostenuti dalla tecnica di Falzerano e Matos, poi Burrai e Angella. Peccato non abbiano un grande bomber, anche se De Luca (ex Chievo) è un giovane dalle grandi qualità.

Dalla zona Zona Salvezza parte l’Alessandria di Moreno Longo che si ritrova i due “pisani” Marconi e Palombi, ma anche gli ex Cosenza: Arrighini, Bruccini e Ba, poi Corazza e Mustacchio e la giusta esperienza anche in difesa con Mantovani.

Il Pordenone ha già cambiato “manico”, esonerato Paci è arrivato Rastelli che si ritrova comunque un buon gruppo: Falasco, Camporese, Petriccione, Folorunsho, Ciciretti e l’ex Cittadella Tsadjout.

Il Como punta tutto su La Gumina e Cerri, corazziere ex Cagliari, sul talento di Chajia, Gabrielloni, Parigini e dell’ex Gliozzi, per il resto l’ossatura è quella della squadra promossa dalla C.

Il Cosenza è un capitolo a parte: come visto squadre deboli in questo campionato non ce ne sono, sono tutte mediamente attrezzate, poi ci sono le eccellenze che dispongono di giocatori top player o che hanno un potenziale tecnico rilevante. Con un po’ di fortuna e sperando che qualcuno dei giovani attaccanti possa esplodere, il Cosenza si potrebbe collocare tra la zona salvezza e quella tranquilla: La difesa è di categoria con Vigorito, Rigione e Vaisanen, il centrocampo idem, con Palmiero, Carraro e Gerbo e due esterni che se faranno il loro dovere sono il punto forte del reparto, ossia Situm e Anderson. L’attacco è quello che presenta meno certezze: Grandi potenzialità di Gori, Millico, Pandolfi e Caso, ma tranne il primo nessuno ha ancora segnato in serie B. Sicuramente Zaffaroni ha una rosa con numerose alternative ed in mancanza di un vero e proprio bomber dovrà essere lui a creare le strategie per portare al gol più uomini possibili, sperando che almeno uno degli attaccanti vada in doppia cifra.

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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