Cosenza – Foggia: il racconto del match

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Dopo tanta attesa arrivano i tre punti per il Cosenza e soprattutto una prova davvero ottima, su cui fondare le prossime partite. Note negative sono i nuovi infortuni nelle fila rossoblu, in una lista che si allunga e pu? mettere in difficolt?.

Braglia schiera il suo 3-5-2, i cui interpreti sono: Saracco, Idda, Dermaku, Legittimo, Corsi, Bruccini, Garritano, Mungo, D’Orazio, Tutino, Maniero.
Gianluca Grassadonia schiera un modulo speculare con Bizzarri, Loiacono, Tonucci, Martinelli, Zambelli, Busellato, Carraro, Deli, Kragl, Galano, Mazzeo.

PRIMO TEMPO – Cosenza lascia l’iniziativa agli ospiti in tenuta gialla, scegliendo un pressing molto alto e facendo gestire loro il pallone. I Lupi provono a mordere quando possono, attaccando a testa bassa con le classiche ripartenze ed arrivando alla prima conclusione al nono minuto con Mungo. Il suo destro ? potente ma non molto preciso.
Grassadonia ? costretto a richiamare continuamente i propri centrocampisti, disattenti e spesso in ritardo nelle giocate, non in grado di arginare Bruccini ma soprattutto un ispirato Mungo. La difesa rossonera tiene bene botta ed ? Martinelli il pi? attivo dei difensori in chiusura, mentre Loiacono ? invece costretto a spendere l’ammonizione per fermare Tutino lanciato in zona pericolosa. Anche Bizzarri partecipa attivamente alla difesa del risultato, al 27′ compie una splendida parata sul tiro a botta quasi sicura di Legittimo, gesto da apprezzare.
Il Foggia non ? certo domo e sa come colpire. ? Galano a controllare in area un lancio improvviso ed ? bravissimo ad anticipare Saracco in uscita. ? il palo della porta sotto la Nord a negare il vantaggio agli ospiti.
Sul ribaltamento di fronte Tutino viene steso (con qualche dubbio) da Martinelli e si guadagna cos? un prezioso calcio di rigore. Maniero dal dischetto si fa ipnotizzare da Bizzarri, che per? non pu? fare nulla sulla ribattuta. Gennaro Tutino ? rapidissimo a fiondarsi sul pallone e dare il vantaggio al 34′.
I restanti dieci minuti sono caratterizzati dagli attacchi rossoneri ma gli ospiti non sono mai davvero pericolosi.
Il Cosenza chiude cos? il primo tempo meritatamente avanti nel punteggio.

SECONDO TEMPO – Come pronosticabile, il Foggia prende in mano il pallino del gioco e si fa sotto pi? volte guadagnando diversi corner ed una insidiosa punizione per il sinistro di Kragl, gestito da Saracco. Il Cosenza invece abbassa il proprio baricentro, pur non rinunciando al contropiede ed affidandosi a degli ottimi recuperi a centrocampo per non farsi schiacciare troppo.
Il tecnico del Foggia inserisce Chiaretti per Loiacono ed attua un cambio di modulo, passando al 4-3-1-2. Qualche minuto dopo anche Braglia effettua una sostituzione, ma per necessit?: fuori D’Orazio dolorante alla caviglia sinistra, dentro Anastasio.
Con il pareggio ancora da raggiungere e poche azioni pericolose, Grassadonia inserisce Rizzo per Busellato, mentre Braglia inserisce Palmiero per un fantastico Garritano.
Il Cosenza c’?, rispetto ad altre partite non ha spento la luce e lo dimostra al 74′. Corsi riceve il pallone da Tutino, tocca appena la sfera in area ed il numero 25 con l’esterno destro trova un tiro magistrale, da vedere e rivedere. Doppietta meritata e festa sotto la Tribuna B.
Col doppio vantaggio da gestire, l’inerzia del match passa tutta nelle mani del Foggia, che mette i brividi ai tifosi cosentini con un possesso di palla continuo e alcune situazioni pericolose su palla inattiva.
La tensione si spezza per dare all’eroe di giornata la giusta ovazione, Tutino esce fra gli applausi ed entra al suo posto Baclet per tentare di tenere alta la squadra.
I cinque minuti di recupero concessi sono interrotti dall’uscita in barella e in lacrime di Baclet, per lui probabile problema alla clavicola. Il Cosenza in 10 resiste agli ultimi attacchi del Foggia e trova la tanto agognata prima vittoria.

Ottima partita della squadra di Braglia, capace di mantenere finalmente il vantaggio e raccogliere i frutti del proprio intenso lavoro. Ora aspettiamo si realizzi la profezia del mister, che parlava di una squadra diversa mentalmente dopo la prima vittoria.

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