Immersi nel “tempo delle attese”, ma alla ricerca della felicità che pesa tre punti d’oro zecchino

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‘Non si vince e non si perde, ma..’ eccolo il riassunto di un Cosenza che ad oggi convince perchè  mette in campo cuore, grinta e sudore, ma.. resta quel ‘ma’ imprescindibile. Segno tangibile di limiti evidenti cui non è possibile girar la testa dall’altra parte. Non è però questo il tempo delle critiche e o delle disamine frettolose: è il momento delle attese. Quelle che hanno l’adrenalina in corpo e che costringono i tifosi a respirar a fatica, seppur a pieni polmoni. Che tipo di partita è stata quella contro il Vicenza? Un inizio per nulla convincente da parte del Cosenza, che con davvero troppa poca grinta, ha tentato di mettere in difficoltà gli avversari. La scelta di Mister Occhiuzzi di giocare senza un uomo centrale, ha sicuramente dato più spazio alle fasce che, però, si sono rese poco pericolose. Di contro, il Vicenza ha provato a sfruttare la poca reattività dei lupi, giocando soprattutto di contropiede. Il primo vero brivido si registra al 25esimo del primo tempo, quando il portiere Falcone viene messo in serio pericolo con un bolide effettuato da Dalmonte.
Ha dell’incredibile al 32esimo l’avanzata di Sacko, che riesce a fare la barba a tutta la difesa avversaria finché, dinnanzi al portiere decide improvvisamente di cambiare gioco e permette dunque agli avversari, di chiudergli lo specchio della porta. Di contro, all’inizio del secondo tempo, il Cosenza perde una grandissima occasione su un passaggio di Sciaudone che scaraventa la palla sul palo sinistro della porta avversaria. Perina viene impegnato in una grande parata, che avrebbe potuto dare l’ 1 a 0 alla squadra Silana. Ma è Carretta a far sognare per un attimo lungo una vita, i tifosi del Cosenza che certamente hanno seguito la sua avanzata verso la porta avversaria su DAZN. Un gran peccato quando l’attaccante rossoblù, nonostante sia riuscito a dribblare il portiere del Vicenza, perde palla a causa di un allungo incontrollabile. Purtroppo La rabbia lascia spazio alla frustrazione quando al 70esimo del secondo tempo il Vicenza riesce con un’azione davvero viscida, a bucare la porta di Falcone. C’è poco da aggiungere se non che le partite si vincono facendo goal e non necessariamente, giocando bene o mantenendo il maggior possesso palla. Inizia a diventare pesante la conta dei goal subiti, ma non per mancanza di bravura da parte dei giocatori del Cosenza, bensì per l’inesperienza ormai sotto gli occhi di chiunque, nel non riuscire a concludere le troppe azioni sprecate. Tutta la negatività però viene fortunatamente resa nulla, da Tiritiello, Che a cinque minuti dalla fine, riesce a fare un euro goal bucando la rete alle spalle dell’ex portiere rossoblù Pietro Perina. Un urlo liberatorio quello dei figli di Telesio che, seppur non abbiano demeritato, restano rei di un attacco inefficace e inconcludente. Ad ogni modo, bando alle ciance e spazio ai fatti: il Cosenza pareggia a Vicenza guadagnando un punto che certamente, riesce a sistemare per certi versi quelli che sono i limiti evidenti di una squadra alla ricerca ancora della propria identità.

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